Ancora su Sky e Vivendi. Scenari in movimento e opportunità
Sono ancora gli scenari legati alle scelte di Sky nella distribuzione cinematografica al centro della nostra riflessione. Nello scorso numero davamo conto delle indiscrezioni che parlano di un progetto distributivo del network tv del gruppo Murdoch in alleanza con alcuni produttori italiani. Progetto ancora non annunciato e che quindi ci suscita domande. Oltre a quelle già presentate (per esempio, chi deciderà a quali progetti dare la priorità? I produttori coinvolti lavorerebbero in esclusiva con il nuovo soggetto o sarebbero aperti ad altre partnership?) ci si chiede per esempio: come mai la casa madre News Corp. che controlla 20th Century Fox non abbia coinvolto la filiale italiana, guidata da Osvaldo De Santis. È ipotizzabile avere due società di distribuzione nello stesso territorio? Il precedente, poco fortunato, di Universal a fine anni 90 (con la Uip, figlia della storica joint con Paramount, e con la breve vita della casa “diretta” Universal Pictures Italy dopo l’acquisizione della Polygram) fa pensare che si potrebbero creare fibrillazioni interne. Sky potrebbe fare solo un accordo commerciale con una nuova distribuzione, ma il progetto sembra invece andare nella direzione di un intervento diretto.
Che prendendo Mediaset Premium – ma il Biscione rimarrà proprietario dei canali cinematografici, volendo fare l’editore di contenuti e non il broadcaster pay – ed entrando nel board di Cologno Monzese potrebbe voler dire la sua su asset interni come Medusa. I francesi, come noto, trattano l’acquisto di Cattleya (o di una sua quota) ma guardano con interesse ad altri soggetti. Si parla di Leone Film Group, marchio interessante non solo per la valenza produttiva ma anche per i suoi accordi internazionali. Peraltro Leone, forte di queste sponde straniere, potrebbe invece anticipare le mosse di una distribuzione diretta, finora esclusa a vantaggio di numerosi accordi con Rai Cinema, Medusa, Lucky Red, Notorious e Eagle Pictures. In questo panorama molto in fermento – un dinamismo positivo, come sempre quando le cose si muovono – proprio su Eagle ci sarebbe da chiedersi quali intenzioni ha Tarak ben Ammar, attivissimo mediatore tra Vivendi e Mediaset. La sua società italiana entrerebbe in qualche modo nei nuovi scenari che si muovono nel settore? In generale, per gli indipendenti aumenterebbero le opportunità o si restringerebbero gli spazi? Ai posteri…
UN SALUTO AI LETTORI
Questo che state leggendo è l’ultimo editoriale che firmo come direttore di Box Office. Lascio infatti questo giornale, che guido da quasi vent’anni, e la casa editrice dove lavoro da quasi 25: ero un ragazzo, ci sono cresciuto dentro questa azienda e con questo giornale. Dovrei dire tante cose, ma è difficile esprimere le emozioni senza rendersi patetici. Posso solo dire che sono grato a chi ha avuto fiducia nel mio lavoro in tutti questi anni, in particolare al fondatore Vito Sinopoli, che intravide in me qualità che non pensavo di avere, e poi a Rita Giussani e Massimo Salmini che insieme a lui hanno reso più grande Editoriale Duesse. Ma ringrazio per la stima e l’affetto che mi hanno spesso dimostrato anche tutti i lettori, che sono operatori di un settore che amo molto. E i colleghi che hanno realizzato in questi anni con me Box Office.
Antonio Autieri
Ringrazio Antonio Autieri per l’impegno e la dedizione che ha sempre avuto non solo per Box Office ma per tutte le attività di Editoriale Duesse. Anche in questa occasione gli rinnovo la mia stima personale e professionale e gli faccio i migliori auguri per le sue nuove scelte di vita.
La conduzione di Box Office sarà affidata a Stefano Radice, nel segno della continuità e per affrontare le nuove sfide di un mondo, come è quello del cinema, che sta vivendo profondi e importanti cambiamenti.
Vito Sinopoli
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