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Fine stagione scoppiettante di polemiche, nel settore e in particolare nella distribuzione. Prima sui contenuti alternativi, poi sulle anteprime. Contenuti forti, per pochi giorni, immessi nei weekend. Con il risultato di infastidire la concorrenza. Andiamo con ordine. C’è stato prima il caso del film-concerto degli One Direction, classico contenuto alternativo – o complementare che dir si voglia – che Medusa Film ha contestato. Non in quanto tale, ma perché distribuito a ottobre da Nexo Digital nel weekend, togliendo spazio ai film in normale programmazione. Ne abbiamo già fatto cenno lo scorso numero, in un’ampia disamina di tali contenuti “extra” che, partiti qualche anno fa come riempitivo nei giorni feriali più deboli, si stanno “allargando” sempre più anche al weekend. Con risultati ovviamente non sempre uguali, ma quando il contenuto è forte (c’era stato il caso nel 2103 e poi quest’anno di Violetta, a inizio 2014 anche di Peppa Pig, solo per citarne alcuni) i numeri sono importanti. Un danno per gli altri film? Dipende dal target, ovviamente. Peraltro alcuni di questi contenuti, per bambini o per teenager, lavorano molto nei pomeridiani lasciando comunque in parte libere le programmazioni serali. Ma certamente la loro forza si fa sentire sul box office, tanto che alcuni distributori li considerano ormai alla stregua di normali competitors e in casi simili proteggono i propri film con una distanza di sicurezza. Un caso più recente sono invece le anteprime di film nei weekend, in anticipo di una settimana sull’uscita ufficiale. Sul modello delle anteprime estive, che però avvengono nei feriali (e comunque in periodo ancora di scarsa quantità di prodotto in sala), sono usciti prima Colpa delle stelle (Fox) a inizio settembre, ma solo di domenica, poi Doraemon – Il film (Lucky Red) per un weekend pieno, con buoni risultati. E infine, goccia che ha fatto traboccare il vaso, le maxi anteprime a tappeto per un intero weekend, de I pinguini di Madagascar, ancora da parte di Fox e sempre a una settimana dall’uscita fissata da tempo. È stata ancora Medusa a protestare, spalleggiata da diverse aziende, anche per le modalità: il forte numero di sale coinvolte (350) e le scarse e poco tempestive informazioni, che avrebbero potuto far modificare certe scelte di programmazione.Sul nostro sito e-duesse.it abbiamo registrato commenti di alcuni distributori, a favore o contro tale scelta (mentre Fox non ha ritenuto di replicare). Chi ha ragione? Non è facile soppesare pro e contro di tali operazioni, ma alcuni spunti di riflessione sono opportuni. È comprensibile che un contenuto che porta pubblico pagante al cinema (e nei casi degli “extra” addirittura con prezzi più alti dei film), soprattutto in un’annata non felice, faccia gola. Ma è da dimostrare che quel pubblico non avrebbe comunque scelto altri prodotti nello stesso weekend. E d’altro canto anche le recenti uscite ravvicinate di commedie italiane, da parte di varie società, hanno interrotto una prassi: quella di mantenere una distanza di almeno due settimane tra film dallo stesso target. Allargando il discorso, bisogna forse prendere atto che la sala cinematografica sta ormai cambiando funzione e che è opportuno tentare nuove forme di coinvolgimento del pubblico, cui poter comunicare anche i titoli dei film di prossima uscita. Si tratta però di non esagerare con le prove di forza, e di tenere in considerazione anche le ragioni altrui. Considerando il diritto dei distributori di avere il giusto spazio (magari, limitando all’essenziale le programmazioni plurime dello stesso titolo in una multisala) con prodotti su cui si è investito parecchio; o di non venire a sapere all’ultimo momento che un contenuto forte arriverà al cinema in maniera massiccia. In un mercato libero deve essere possibile a un’azienda poter sperimentare le scelte più opportune: qualche novità non fa male a questo settore. Ma crediamo occorra prendersi il tempo di una riflessione più approfondita sul futuro del mercato e della sala, prediligendo un confronto franco alle strategie muscolari. Nei prossimi numeri sarà nostra cura sviluppare un dibattito serio su questi temi.
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