I nostri convegni a Ciné, due momenti per capire di più
Un anno dopo, siamo ancora a Riccione in prima fila. Come un anno fa, infatti, anche quest’anno apriamo con un nostro incontro le giornate Ciné di Riccione. Box Office, anzi, raddoppia: saranno due i momenti di approfondimento che gli organizzatori, di intesa con le associazioni di esercenti e distributori, ci hanno affidato. Due momenti per argomenti differenti ma ugualmente importanti. Da un tema caldo, la promozione, che sfocia nell’attualità più stretta, ovvero l’urgenza di capire se davvero la Festa del cinema rinascerà, nella nuova collocazione di ottobre ipotizzata da un paio di mesi, a un’analisi invece a mente fredda sugli ultimi cinque anni del mercato italiano, per vedere se dai riscontri dei film si possono trarre indicazioni di mutamenti di gusto del pubblico. Sarà, questo, il tema del nostro secondo focus (mercoledì 1, di mattina): cinque anni di incassi di film nel nostro mercato, suddivisi in vari generi e classi di prodotto. Per tentare di trovare chiavi di lettura del rapporto tra cinema e spettatori in modo non pregiudiziale, come certe letture “a breve” inevitabilmente comportano. I numeri non mentono mai, ma bisogna imparare a leggerli (e nel nostro giornale, modestamente, in quasi vent’anni crediamo di aver acquisito una certa esperienza…). Soprattutto, darsi un respiro di cinque anni consente di poter verificare se si formano tendenze, o se il prodotto disegna solo altalene impazzite, in cui stagione dopo stagione il pubblico si lancia su un filone e poi immediatamente dopo su un altro, senza alcuna consequenzialità. A Riccione ne vedremo un ricco assaggio, ma sul numero successivo pubblicheremo un’analisi ancora più sostanziosa. Ma il giorno prima, nel pomeriggio di martedì 30, toccheremo il tema “rovente” della promozione, che in realtà va ben oltre il ragionamento sulla Festa del cinema. Su questo argomento si espone parecchio anche Nicola Maccanico nell’intervista di copertina. Il manager di Warner Bros. Italia sottolinea un dato ormai conclamato nel 2015:oggi vincono sul mercato i blockbuster, in netto aumento quest’anno, che sempre di più superano le aspettative (ultimo caso, Jurassic World). Discorso che in generale riguarda tutti i film-evento, anche di altre tipologie più “ristrette”: come film d’autore che diventano evento dopo un premio o per altri motivi (pensiamo a Il giovane favoloso, a Youth o, un anno fa, all’exploit post Cannes di Le meraviglie), o alle sorprese che irrompono con freschezza, da Pif e Sidney Sibilia della scorsa stagione a Edoardo Falcone dell’attuale. Al contrario, tutti gli altri titoli – e sono tantissimi – che non trovano la chiave di comunicazione per diventare un evento, incassano molto meno del previsto. Un trend che peggiora progressivamente. C’è bisogno dunque di promozione, a tutti i livelli. Oltre a ciò che tutte le singole aziende – di distribuzione e di esercizio, ma anche di produzione – portano avanti, occorrono strategie complessive. La Festa del cinema ne è un esempio: ma a due mesi dall’annuncio di ottobre, le certezze latitano. Forse a Riccione, dove analizzeremo il successo della “Fiesta” spagnola, potrebbe essere l’ultima occasione per annunciare le date: ora o mai più, ottobre è dietro l’angolo. Ma nel nostro focus, guarderemo anche a un altro modello promozionale: i “mercoledì” inglesi. Perché le Feste (una o, meglio, due) non possono bastare: ci vuole, in un certo senso, una cultura della promozione. Le ventate mediatiche estemporanee, che fanno magari suonare la grancassa dell’orgoglio per il cinema solo durante certi festival – e solo per pochi giorni – un po’ aiutano ma certo non bastano (sorvolando sull’effetto depressione se poi, quei festival, non li vince nessun film italiano). Servono strategie di marketing grintose ed efficaci, come quelle – se si può citare “concorrenti”, che spesso però sono partner – che mettono in campo le reti nazionali (free, tematiche, pay) quando vogliono lanciare un prodotto, una serie, un periodo. Vogliamo paragonare “l’estate Sky” al “trailerone” estivo nelle sale italiane, in cui mancavano i titoli dei film lanciati?
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