Rompere le regole
Un argomento tra i più sentiti dal retail è la specializzazione ritenuta opportunamente l’unica strada per crescere e assicurarsi un futuro solido e certo. E i dati lo confermano: i fatturati dei distributori monitorati dall’Osservatorio Vendite Mensili Angaisa sono migliorati di 4 punti percentuali rispetto al 2016 e la crescita della Gdo non fa più così tanta paura (che non significa che non vada sottovalutata, anzi!).
La specializzazione però non deve essere interpretata come una strategia miope perché, se esasperata o fraintesa, rischia di essere controproducente. Per emergere e fare la differenza lo showroom di arredo bagno ha il dovere di innovare sé stesso senza rinnegare la propria natura. Lo abbiamo già detto, e non ci stancheremo di ripeterlo: avere una bella esposizione e farsi sostenere dai fornitori chiedendo prezzi concorrenziali, extra sconti o mark up (condizioni che oggi l’industria fatica a concedere) è il passato.
Oggi c’è bisogno d’altro. Bisogna rompere le regole.
A partire dell’engagement tradizionale. Per coinvolgere i consumatori in un’esperienza d’acquisto senza soluzione di continuità tra comunicazione e consumo, la distribuzione deve attivare un dialogo quasi intimo, curato in ogni dettaglio e arricchito di significati sempre nuovi. In pratica, si tratta di andare al di là del proprio core business, affiancando alla strada conosciuta, nuovi percorsi per stupire con attività – anche minime – in grado di valorizzare l’esperienza d’acquisto in generale, ma soprattutto quella fisica nel punto vendita.
Alcuni esempi concreti? Li abbiamo scelti volutamente extra settore per capire come sta evolvendo il commercio. Il primo è Volare, la piattaforma sviluppata da Cloud4Wi, adottata da Prada per i suoi 500 negozi di tutto il mondo e da Bulgari, che offre una “porta digitale” per creare una customer experience personalizzata e sempre più omnicanale nel punto vendita, che consente di migliorare l’assistenza ma anche di monitorare i comportamenti d’acquisto, capire le esigenze e i gusti del consumatore. Oppure Cliffside Store, un temporary shop rivolto a consumatori appassionati di alpinismo che garantisce un’esperienza di consumo singolare. Sospeso su uno dei canyon più celebri del Colorado, lo store è stato realizzato dall’azienda 37.5 Material Technology con materiali in grado di resistere alle intemperie. O ancora la case history di Nike Unlimited Stadio di Manila che, con la sua pista da running di 200 metri, occupa lo spazio di un intero isolato ed evoca l’infinito per la forma a otto rovesciato, ma anche l’impronta delle LunarEpic, modello iconico di scarpe dell’azienda.
Questi sono solo alcuni esempi, a pag 34 ne troverete altri che possono ispirarvi e perché no, anche aiutare a fare delle riflessioni più ampie sul proprio modello di business. Perché oggi, per mantenere la leadership nel nostro settore, dobbiamo sì puntare sempre di più sui nostri driver di specializzazione – qualità, progetto e servizio – ma imparare al contempo a “segnare” il territorio con soluzioni creative perché è il consumatore a chiedere di essere stupito, affascinato e coinvolto. Solo così stimoleremo in lui il desiderio di acquisto.
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