ASCOLTO
Forse mai come in questi anni il livello di attenzione e di ascolto per il consumatore è così elevato. I produttori di cucine hanno capito, infatti, che se vogliono accontentare il cliente e fidelizzarlo, non solo si devono strutturare per soddisfare ogni sua esigenza, ma al contempo devono essere più reattivi e proporre soluzioni immediate e accessibili, perché il consumatore sta certamente attento al prezzo, ma non rinuncia al sogno di una cucina bella e full optional. Proprio per questo, la maggior parte delle aziende ha scelto di concentrarsi e investire sul prodotto per cercare di dare vita a linee più essenziali (e quindi meno costose dal punto di vista produttivo), ma al contempo non più povere. Si tratta di una sfida progettuale certamente complessa, ma non impossibile.
I brand del mobile stanno dimostrando infatti di saper dare una nuova veste alla semplicità, di saperla rendere appealing e soprattutto, grazie a un operato complesso e non banale, a non impoverirne il contenuto. Perché la vera sfida del momento è proprio questa: offrire un buon prodotto al giusto prezzo, che sia personalizzabile e modulabile secondo i gusti di chi compra. Nella stessa direzione va l’industria degli elettrodomestici, che per prima ha intrapreso questa via. E questa strada la ribadisce anche Samsung – colosso coreano che debutta nel nostro canale – che abbiamo intervistato per voi per capire quali siano i suoi obiettivi e come intenda raggiungerli. Uno dei passaggi più interessanti che vi invitiamo a leggere è proprio quello sul concetto di convenienza «che non significa solo basso prezzo o prezzo più basso», ma come sia possibile offrire «un rapporto qualità-prezzo ottimo a un posizionamento più alto». Questi che abbiamo citato sono solo esempi, poi ogni azienda troverà la sua strada, ma sono interessanti perché ribadiscono dove sta andando il mercato, ovvero sempre più verso una democratizzazione dell’offerta, perché oggi il cliente sceglie con cura i brand da acquistare e non si accontenta di prodotti senza contenuto, anche se a prezzi molto allettanti.
E il retail, dal canto suo, sceglie i fornitori anche in base alla loro capacità di essere vicini ai clienti, di ascoltarli, capirli e fidelizzarli, concetti che emergono chiaramente nell’inchiesta di pag. 30, dove alcuni negozianti intervistati citano i brand che secondo loro stanno lavorando meglio, chi si distingue e perché, le aree di forza e di miglioramento. Il tutto sempre in un’ottica propositiva e di collaborazione, perché per affrontare le sfide del settore bisogna lavorare in squadra.
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