SAPER GUARDARE OLTRE
Emerge ormai sempre più chiaro che anche per il segmento della Prima Infanzia le richieste e le aspettative dei consumatori stiano cambiando. Dalle ricerche e indagini eseguite nel 2015 sul target mamme, infatti, appare come siano sempre più propense a utilizzare Internet come un complice per reperire informazioni utili e confrontarsi con altre genitrici tramite forum, blog e community virtuali, ma che poi, nella maggior parte dei casi, scelgano di fare i propri acquisti in negozio. Ed è qui che si pone la prima riflessione che Babyworld vuole portare all’attenzione degli operatori del canale tradizionale. Le mamme sono naturalmente più disposte a rivolgersi al negozio tradizionale, ma richiedono una personalizzazione dell’esperienza d’acquisto che parte da una consulenza di vendita professionale fino ad arrivare alla disponibilità nello store di tecnologie sempre più avanzate (ad esempio addetti alle vendite dotati di dispositivi mobili per ricercare la disponibilità a magazzino dei prodotti). Ma soprattutto sono più disponibili a spendere per acquistare, nel comparto Prima Infanzia, veri e propri servizi in negozio. Ed è proprio uno di questi esempi che Babyworld presenta su questo numero: il caso della Pulce Curiosa, realtà in cui le titolari sono state in grado di affiancare alla vendita tradizionale dei prodotti, laboratori creativi, feste di compleanno e attività esterne al punto vendita, come campus estivi ed eventi in fattorie didattiche, che sono diventati un vero e proprio business: trattati, quindi, esattamente come articoli in vendita e che oggi rappresentano circa il 60% del fatturato totale del negozio. E non è solo questo l’esempio di nuovi format che si sta sviluppando in Italia: stanno nascendo vere e proprie attività dedicate al mondo della Prima Infanzia: ne è un esempio Arte Bimba di Brescia, un bar in cui vengono organizzati presentazioni dei prodotti, corsi e iniziative dedicate esclusivamente all’universo delle mamme e dei bambini. Sono segnali sicuramente questi di come si stia sviluppando una maggior consapevolezza nei confronti della Prima Infanzia anche in Italia, ma che ancora sicuramente necessita di molta strada, nonostante gli sforzi per il sostegno alle famiglie con i bonus bebè e bonus asilo pensati dal Governo. Certo, se confrontato con l’esempio del mercato francese portato da Michel Moggio, direttore generale della Fédération Française des Industries Jouet – Puériculture, che ospitiamo in copertina, la strada da fare è evidentemente ancora molta. Ed è proprio per questo che occorre rimboccarsi le maniche e non lasciarsi scoraggiare, ma guardare alla Francia come a un modello a cui ispirarsi nell’immediato futuro.
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