SCEGLIERE UNA PRECISA IDENTITÀ
Il mercato della Prima Infanzia, secondo i dati rilasciati da GfK, si lascia alle spalle un altro anno complesso e caratterizzato da dinamiche contrastanti, mettendo a segno una crescita del 1,5% a volume, ma dovendo confrontarsi anche con una flessione del 3,5% a valore. È chiaro, confrontandosi con i player dell’Industria e gli operatori del canale tradizionale, che il mercato esca penalizzato da questo periodo di contrazione economica, ma è anche necessaria una presa di coscienza sulla reale situazione del comparto tenendo conto che, nonostante la situazione economica sofferente generalizzata e la natalità in continua decrescita, si tratta di un dato di crescita, sicuramente non alto (+1,5%), ma certamente positivo e che deve servire a dare una spinta positiva per lavorare con entusiasmo sul business del 2015. A questo proposito Babyworld offre su questo numero, all’interno dell’inchiesta, anche una riflessione su come il mercato, industria e Normal Trade, stia reagendo in modo costruttivo e non si dica spaventato dal confronto con il comparto dell’usato. Ma non solo. Per mostrare che è il momento di investire e non lasciarsi andare all’arrendevolezza, ma soprattutto che le strade di successo da percorrere sono, oggi più che mai, possibili e alla portata di tutti quanti vogliano prendere in mano le redini della propria attività, offriamo l’analisi di una case history di successo, Bamby di Torino. Un punto vendita che ha scelto di intraprendere una propria strada personale e fare una scelta controcorrente da ormai dieci anni e che oggi ha portato i propri frutti: in un periodo in cui non si parlava ancora di selezione e razionalizzazione dell’offerta e di scelta di servire un determinato target, i titolari dell’insegna hanno deciso di alzare il livello del proprio negozio e di andare a proporre un’offerta di qualità e appartenente a un posizionamento alto di gamma, con servizi unici e personalizzati e rivolti a una clientela medio-alta. Ma non solo. Questa scelta, rafforzata dalla proposta di progetti, prodotti e servizi unici, studiati su misura sulle esigenze del singolo consumatore, come ad esempio la personalizzazione dell’assortimento, dal corredino alla cameretta fino ad arrivare alle linee di abbigliamento, lavorando in collaborazione con un team di artigiani, tra cui parquettisti, architetti e falegnami, italiani e europei, permette al punto vendita di impostare il proprio modello di business su un vero e proprio ritorno al negozio tradizionale, distinguendosi per il ruolo di veri e propri professionisti. Una decisione vincente che permette di non scontrarsi con concorrenti come la Grande Distribuzione per la differenza di target, proposta e clientela e, soprattutto, non dover scendere in battaglie di prezzo, che vanno a scapito del dettaglio specializzato. Il successo di questo negozio deve essere da monito per altri operatori che, mai come oggi, devono scegliere la propria strada e non farsi trascinare dalle dinamiche del mercato (rincorsa a promozioni e sconti penalizzanti e abbassamento dei prezzi a scapito della marginalità). L’unica possibilità di sopravvivere è scegliere, infatti, una vera e propria identità, un’unicità per il proprio store e la direzione della professionalità per il proprio ruolo di negoziante.
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