SERVE DINAMISMO
Facciamo un piccolo passo indietro, a Sorrento. Al crepuscolo di un anno negativo (calo del mercato del 5%, presenze di nuovo sotto i 100 milioni) più volte dal palco, i responsabili delle associazioni hanno fatto riferimento al 2019 come all’anno della svolta, del cambiamento (senza alcun riferimento politico nazionale…). Il motivo principale? Il varo, finalmente, di un piano triennale per il lancio dell’estate. Bene, ora che siamo nel 2019, che cosa ci dobbiamo aspettare in generale? Si respira aria di compattezza tra le sigle del cinema, come raramente si è respirato in passato. Questo è un prerequisito indispensabile per le sfide che l’industria ha davanti se vuole che il theatrical, nel periodo di pieno sviluppo delle piattaforme svod, si rinforzi e continui nella strada del dialogo con le istituzioni e il Mibac per ottenere quei miglioramenti ancora attesi relativi alla legge cinema. Detto del piano triennale sull’estate – all’appello mancano ancora i titoli europei e italiani, ma siamo fiduciosi che arriveranno – un punto centrale sarà rappresentato proprio dai risultati che otterrà la nostra cinematografia. Nel 2018 la quota della nostra produzione è cresciuta, pur in un anno di contrazione generale. Buon segno e non scontato, vuol dire che c’è stata vitalità anche se soprattutto nella prima parte dell’anno. Ma questo non può bastare. Occorre continuare sulla strada del rinnovamento dei generi e di produzioni di alto livello che attirino sempre più il pubblico; non si può sempre attendere Zalone come il salvatore della Patria… Quindi, si auspica sempre più dinamismo dal settore della produzione che è uno dei più strategici di tutta la filiera. E capacità di rischiare, come per la scommessa sull’estate dove il cinema italiano deve fare la sua parte. Perché è certo che non possiamo rimanere con una stagione di sei mesi per i nostri film. Ma il tema del dinamismo non può riguardare solo la produzione. Anche la distribuzione ha, a nostro avviso, la necessità di intraprendere nuove vie e modalità di lancio dei film rendendo sempre più stretta la collaborazione con le sale. L’obiettivo, infatti, è quello di riuscire a portare in sala il maggior numero di persone possibili. Farle appassionare al grande schermo. E in questo sarà indispensabile una campagna promozionale efficace. Salutiamo con favore la partenza della multiprogrammazione, strumento indispensabile per permettere ai cinema selezionati di articolare la loro proposta di film, allungandone la vita ma riuscendo anche a conquistare il pubblico. Un doppio vantaggio, quindi, sia per i distributori che per gli esercenti, sempre che si facciano le scelte giuste non penalizzando film con potenziale in orari improbabili. E veniamo alle sale. Molti progressi ci sono stati in questi anni, non ci stanchiamo di dirlo. Ma molto ancora si può fare sotto l’insegna dell’innovazione e dell’esperienza garantita al pubblico. Fa piacere, in un contesto non facile per il mercato sala, vedere un operatore come Notorious immettere risorse e fare investimenti per sviluppare il segmento multiplex.
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