Borgonzoni, presto modifiche alla legge cinema

“Alla luce di quanto richiesto in maniera unitaria dai produttori cinematografici, dalle emittenti televisive e dalle piattaforme video, che esprimevano difficoltà di applicazione davanti ad alcune misure obbligatorie previste dalla normativa vigente, ritenute poco in linea con il mutato contesto del settore e frutto di un “non dialogo” istituzioni/settore, ho ritenuto e condiviso con il MISE un percorso di modifiche per non mettere in difficoltà un comparto che rappresenta una parte importante della nostra industria culturale e forte attrattore di capitale, con potenzialità che hanno margini di crescita che vanno incentivate e non penalizzate”. È quanto dichiara in una nota Lucia Borgonzoni, Sottosegretario MIBAC con delega al cinema.

“L’intervento– spiega Borgonzoni – sarà finalizzato a mitigare il sistema attuale in quegli aspetti che imbrigliano troppo il settore, a partire dagli obblighi di investimento, che devono tenere conto delle prospettive economiche e soprattutto andare maggiormente a sostegno di tutte le produzioni italiane, cinematografiche e televisive, che devono essere sostenute e incentivate. Interverremo anche in merito agli obblighi di programmazione delle emittenti televisive, che vogliamo riportare ai termini previsti prima della riforma del 2017 e mantenere per la RAI l’obbligo di programmazione di prima serata, obbligo che per le altre reti potrà essere sostituito con maggiore acquisto di prodotto recente. Per quanto riguarda gli operatori on demand – prosegue il Sottosegretario – renderemo finalmente effettivi i loro obblighi e, tenendo comunque conto delle loro specificità, li avvicineremo a quelli già previsti per le emittenti televisive tradizionali. Come mai avvenuto in precedenza siamo riusciti a coinvolgere queste piattaforme nei tavoli insediati al Ministero e questo ha portato già i suoi risultati, come l’investimento annunciato da Netflix di duecento milioni di euro in Italia nei prossimi tre anni”.

“Il settore ci chiede flessibilità ma anche certezza nelle norme. Per questo dobbiamo procedere anche con l’emanazione dei decreti attuativi previsti dalla legge. Senza tale misure – conclude Borgonzoni – il settore si troverebbe infatti ad affrontare un quadro di incertezza normativa che non può che creare danno a tutto il sistema”.

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