Cina, si arresta la crescita

Sembra essersi arrestata la continua crescita del box office cinese. Inizialmente il Paese del Dragone ha aperto l’anno con un trimestre in netta crescita rispetto al 2015, tanto da prevedere un incremento altrettanto roseo per tutta la stagione. Tra gennaio e marzo, infatti, sono stati registrati al botteghino 2,23 miliardi di dollari (+50%). Ma contro ogni precisione, aprile e maggio hanno ottenuto risultati inferiori rispetto al 2015, registrando rispettivamente -24% e -1,5%, per poi risalire a giugno con 580 milioni di dollari (+15%), limitando i danni e chiudendo il secondo trimestre in calo solo del 4,6%. Ma la decrescita è continuata anche nel secondo semestre dell’anno, che dall’1 luglio al 15 dicembre ha registrato un -10,5%. Ora, secondo le analisi di Ent Group, la Cina chiuderà il 2016 con una lieve crescita del 4,5%, registrando un incremento molto al di sotto delle aspettative d’inizio anno (inizialmente fissate intorno al +30%). Secondo alcuni analisti, tra le ragioni legati a questi risultati rientrerebbero le produzioni cinesi più deboli rispetto agli anni scorsi e il crollo delle frodi nel comunicare le vendite dei biglietti. Diverso, invece, il quadro dei film americani importati in Cina. Nel primo semestre dell’anno, infatti, i ricavi dei titoli stranieri importati (quasi tutti prodotti da studios americani) hanno registrato un +5%, mentre dall’1 luglio al 15 dicembre un + 18,9%.

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