Europa, presenze da record nel 2019

Ottimo risultato per il cinema europeo nel 2019. La ricerca Unic (Union Internationale des Cinémas / International Union of Cinemas) rivela infatti che gli spettatori nei cinema europei sono aumentati del 4,5%, con oltre 1,34 miliardi di biglietti. Si tratta del miglior risultato degli ultimi 15 anni. Per quel che riguarda il box office complessivo in Europa, qui il dato non è ancora definitivo ma le stime parlano di un mercato oltre gli 8,5 miliardi di euro; nel 2018 era 8 miliardi.

Gli incassi maggiori sono da attribuire ai titoli hollywoodiani, quali Il re leone, Avengers: Endgame, Joker, Frozen 2, Toy Story 4, ma hanno avuto ottimi risultati anche diverse produzioni nazionali come Non sposate le mie figlie 2 (in Francia), Das perfekte geheimnis (in Germania; è il remake di Perfetti sconosciuti), Jagtsaeson (in Danimarca).

Tra i mercati più forti, la Russia ha registrato 216,3 milioni di spettatori, terzo anno consecutivo sopra i 200 milioni, il doppio rispetto al 2007. Sempre ottimi anche i risultati della Francia che ha realizzato totalizzato 213,4 milioni di presenze, la seconda migliore performance dal 1966. Il Regno Unito, terzo miglior risultato in Europa per numero di spettatori, ha incassato oltre 1,25 miliardi di sterline, facendo seguito al 2018, già anno record. In Spagna si ottiene il miglior risultato dal 2009, con l’abbattimento del muro simbolica dei 100 milioni di spettatori.Anche l’Italia ha superato la soglia dei 100 milioni di presenze, segnando un +14,4% nelle presenze, +13,6%, nel box office: è la crescita percentuale più alta di tutto il mercato europeo.

In media, lo spettatore europeo va al cinema 1,5 volte all’anno. Tra gli spettatori più assidui, si segnalano gli irlandesi (3,3) e i francesi (3,2), seguiti dagli estoni (2,8), dagli inglesi (2,7), danesi e spagnoli (entrambi a 2,3). Gli italiani si assestano sulla visione in sala di 1,6 film all’anno.

A livello di quote di mercato del cinema nazionale, le percentuali più alte (dati ancora parziali) si sono registrate in Turchia (54%), Francia (35%) e Polonia (28,8%). L’Italia è al 21,2%. Sopra al 20% si trovano anche Repubblica Ceca, Danimarca, Albania, Estonia, Russia, Germania e Lettonia.

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