Francia, la forza dei film nazionali

In tempi pre-Coronavirus, come noto, la Francia era uno dei Paesi ad avere una delle percentuali più alte di quota di mercato (nel 2019, gli ingressi dei film nazionali erano arrivati a al 35% del totale). In questo momento che la situazione sanitaria ha cancellato le principali usciti dei blockbuster hollywoodiani, i film francesi stanno ottenendo ancora più spazio. O meglio, come ha riportato Variety, il box office francese di questi ultimi mesi riesce a stare a galla proprio grazie alle produzioni locali.

Da quando le sale hanno riaperto a luglio, diversi titoli francesi hanno ottenuto risultati importanti. Tra questi: il film a target family Les Blagues de Toto (uscito il 5 agosto, è arrivato a oltre 950mila presenze), e poi le tante commedie La bonne épouse (tornato in sala il 22 giugno dopo l’uscita “bloccata” dell’11 marzo, è arrivato a 600mila presenze), Le Divorce Club (uscito il 14 luglio, è arrivata a oltre 560mila presenze), Effacer l’historique (uscito il 28 agosto è arrivato a oltre 263mila presenze), La daronne con Isabelle Huppert (uscito il 9 settembre è arrivato a 370mila presenze), Mon cousin con Vincent Lindon (uscito il 30 settembre, è arrivato a 205mila presenze), Antoinette dans les Cévennes (uscito il 16 settembre, è arrivato a 508mila presenze).

Certo, il quadro generale è ancora critico: i primi nove mesi del 2020 segnano una contrazione del -62% rispetto al 2019. Un calo dovuto in gran parte alla pandemia ma anche al fatto che il box office locale non era partito bene a inizio anno. La perdita di spettatori è in linea con quella degli altri Paesi europei come Germania e Italia (-60%) o Spagna (-67%), ma qui i primi mesi del 2020 erano stati molto positivi.

Il supporto statale è stato certamente fondamentale nella ripresa del mercato. Il CNC – Centre National du Cinéma ha erogato diversi pacchetti di contributi – rinnovati poi fino alla fine dell’anno – per supportare produttori e distributori e incentivare la distribuzione ei film nazionali. Le misure sono state rinnovate fino alla fine del 2020. Per gli esercenti in particolari sono stati creati due Fondi da 50 e 34,3 milioni di euro.

Nathanael Karmitz, amministratore delegato della catena MK2, ha sottolineato come il box office francese riesca a stare a galla «solo grazie ai titoli nazionali. Certo, la mancanza dei film americani si sente nel mercato, ma il resto dell’offerta, sia francese sia di titoli internazionali, sta performando bene. In generale, le entrate della nostra catena sono diminuite del 36% rispetto ai livelli del 2019». Una contrazione più ridotta rispetto a quella di altri circuiti che invece puntano maggiormente sulla programmazione di blockbuster americani: senza i titoli hollywoodiani, il circuito CGR Cinemas, ad esempio, sta perdendo tra il 50 e il 60%.

Gettando uno sguardo al futuro, i film francesi andranno sempre più a riempire i “buchi” lasciati dagli slittamenti dei top titles americani e così, alla notizia del rinvio di No Time to Die di Universal, Gaumont ha subito posizionato per l’11 novembre Aline, il biopic sulla celebre cantante Céline Dion di Valérie Lemercier, che nel film interpreta anche la protagonista. Tra gli altri titoli locali attesi: Dieu les cons di Albert Dupontel, Mandibules di Quentin Dupieux e DNA di Maiwenn.

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