Grande festa per la famiglia Protti

Emozione, gratitudine, storia e passione per il mestiere di esercente. È stata una grande e bellissima giornata di cinema ieri a Mantova dove si è celebrata la storia della famiglia Protti che quest’anno festeggia i 140 dalla nascita di Ottorino Protti e i 115 anni di attività, attraverso le generazioni, nel mondo dell’esercizio. A fare gli onori di casa, sul palco, un commosso Paolo Protti che ha presentato anche il suo volume ‘Un orizzonte chiamato cinema’ dedicato alla storia della sua famiglia. Insieme a lui la cugina Vania Traxler Protti, protagonista nel mondo della distribuzione del cinema di qualità, e il cugino Erik Protti, esercente in Emilia Romagna. Ospite d’onore, Giuseppe Tornatore che ha presentato la versione restaurata del suo film Oscar, Nuovo cinema Paradiso del 1989. Ha esordito Paolo Protti: “Ci sembrava giusto ricordare il lavoro che abbiamo fatto in tutti questi anni. Quest’anno, inoltre, ricorrono i 100 anni dalla nascita di mio padre Alberto e i 20 dall’apertura del multiplex Cinecity. Una giornata non solo incontro di famiglia ma dedicata anche alla passione per il nostro lavoro”. Sono stati tanti gli esercenti presenti al cinema Ariston e provenienti da tutta Italia che hanno reso omaggio alla famiglia Protti e grande e sentita è stata la partecipazione della cittadinanza, con in testa il sindaco Mattia Palazzi. “Siamo sempre rimasti legati alla nostra città – ha continuato Protti – e questa è stata una eredità del nonno, uomo di tradizioni ma anche molto moderno. Ma questa giornata è anche un omaggio a tutti i miei colleghi esercenti, che sono venuti qui da tante parti di Italia. Condividiamo molta parte di questa storia e della passione per il cinema. Molti di loro discendono a loro volta da nonni o padri esercenti. Con orgoglio posso affermare che abbiamo dato lavoro a centinaia di mantovani e aziende locali; sono passati nelle nostre sale milioni di persone. Abbiamo svolto un ruolo sociale, cosa che è peculiare dei cinema”.

Il pomeriggio ha visto anche un momento di confronto tra gli ospiti, moderato dal giornalista de Il fatto quotidiano, Federico Pontiggia. Presente all’evento anche il sottosegretario del Mibac, con delega al cinema, Lucia Borgonzoni: “Ho voluto la delega al cinema con decisione. Posso dire di essere entrata in una grande famiglia, quella degli esercenti. Ci sono tante cose da fare per migliorare la situazione. Ringrazio tutti per la disponibilità datami anche a fare un piccolo passo indietro per farne tutti uno grande in avanti e dare un futuro ai cinema che sono magia”. Da parte sua ha aggiunto il sindaco Mattia Palazzi: “Gli esercenti svolgono un lavoro di resistenza fondamentale per le città. Con l’avvento del digitale, la vulgata era che non ci sarebbe stato più bisogno dei cinema. La verità è che le città esistono se vivono i luoghi attrattori di persone. Cinema, librerie, biblioteche sono un tessuto fondamentale della società. Sostenere gli operatori è fondamentale così come lo sono i cinema perché sono luoghi di incontro. Grazie alla vostra storia e a quello che ha rappresentato come luogo di vita della città”.

Di cinema e del loro futuro ha parlato anche Giuseppe Tornatore: “Già ai tempi di Nuovo cinema Paradiso si parlava di crisi. Da questo punto di vista non è cambiato molto. Ma su altri aspetti è cambiato moltissimo perché allora la gente andava al cinema a vedere i film. Oggi il film della nuova stagione è fruibile in tanti altri modi. Passa tutto sulla Rete ma penso che il rapporto tra spettatore e film sostanzialmente non sia cambiato. Purtroppo non siamo stati capaci di trasmettere alle nuove generazioni la meraviglia di vedere un film sul grande schermo. Questo è un limite culturale. Roma di Alberto Cuaron al cinema è un film, visto su tablet è un’altra cosa. I ragazzi oggi vedono i film in modo fuggevole, su piccoli monitor, e perdono una grande esperienza. Io penso, però, che i cinema non saranno eliminati e se faranno in modo che la visione di un film sia eccezionale, potremo avere delle sorprese. Magari la sala non sarà più l’asse portante per l’economia del film ma l’esperienza del grande schermo rimane speciale e unica”. Ha aggiunto Paolo Protti: “Il cinema è molto cambiato ma ha ancora un futuro. Soprattutto nelle città se le strutture sapranno rinnovarsi. Come predisse uno studio della Bocconi di Milano nel 2000”. È stato poi il turno di Erik Protti, esercente dal 2004 dopo aver affiancato Vania Traxler nell’attività di distributore: “Ora tutto è cambiato ma penso che la sala sia immortale. Se parliamo di settima arte, dobbiamo immaginarla solo sul grande schermo. Sono ottimista e penso che i cinema continueranno ad avere un ruolo”.

Mario Lorini, presidente Anec, dopo aver sottolineato che “Paolo ci fa essere orgogliosi di fare parte di questa categoria” ha chiesto a Tornatore cosa possano fare registi e attori per aiutare il grande schermo: “Forse possiamo recuperare il ritardo culturale verso i giovani. Se ci fosse questo declino, come si spiegano i 3,5 milioni di presenze per Bohemian Rhapsody?”. Pronta la replica di Tornatore: “La ricetta è una sola: ogni professionista del cinema deve far bene il proprio mestiere. I registi raccontino belle storie, anche quando sono difficili da realizzare. Si deve avere coraggio e anche i produttori devono averne. Non bisogna cavalcare le mode per andare incontro ai gusti e alle richieste del pubblico. Uno dei problemi del cinema italiano è che le tipologie di racconto sono ristrette; si fanno solo commedie o i cosiddetti film d’autore. Ma una cinematografia non si può reggere solo su questa contrapposizione. Ci vuole una articolazione di generi. Come in Francia. Gli esercenti devono migliorare e offrire la miglior esperienza possibile al pubblico. Sono molto fiducioso sul futuro del cinema. Il processo tecnologico che stiamo vivendo, porterà alla contemporanea tra tutte le modalità di sfruttamento. Tutte le polemiche di adesso sulle finestre, poi ci sembreranno futili. La gente dovrà avere il diritto di vedere il film in ogni momento, nelle migliori condizioni possibili. Ci sarà bisogno di più film, registi, produttori e ci sarà posto per gli esercenti. Si apriranno spazi di mercato impensabili. Ma tutto dovrà avere regole ben precise, anche per contrastare la pirateria”. Su questo punto ha poi chiosato Protti: “La competizione può essere a tutti i livelli, purché tutti rispettino le regole. Non penso solo alle finestre ma al pagamento dei diritti. Se si depaupera il sistema a causa della pirateria, la situazione diventerà devastante”. Ha aggiunto poi, Domenico Dinoia, presidente Fice: “Quello che il pubblico si aspetta, è di essere emozionato e di non vedere sempre le stesse storie. Il cinema è ricco di film realizzati con poche risorse che, raccontando belle storie, hanno emozionato il grande pubblico e sono diventati successi. Però è la sala cinematografica a far scattare il passaparola. Se un film non ha successo al cinema, difficilmente lo ha anche dopo. C’è bisogno che le sale cinematografiche siano nei centri cittadini; su questo punto abbiamo bisogno del supporto delle istituzioni pubbliche”. Chiusura con le parole di Vania Traxler Protti: “Con mio marito Manfredi ho distribuito tanti film tra cui cinque premi Oscar e tre Palme d’Oro, tutti acquistati prima che vincessero questi riconoscimenti. Ho avuto una vita molto bella, continuo ad amare questo mestiere e non vorrei lasciarlo. Ora ho in mente alcuni progetti carini di produzione perché è vero che in Italia mancano i produttori. Però bisogna andare avanti ed essere ottimisti”. Prima della proiezione di Nuovo cinema Paradiso, Paolo Protti ha letto una bella lettera inviatagli da Laura delli Colli, presidente del Sngci, su un suo ricordo personale di Tornatore e del film premio Oscar.

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