Guardare alla Cina

La Cina e’ sempre più strategica per il cinema italiano. Un mercato in fortissima espansione con i suoi 3 miliardi di euro di incasso stimati quest’anno, i suoi 4mila cinema per 15mila schermi, con l’obiettivo di arrivare a 20mila nel giro di breve tempo. Sono alcuni dei numeri forniti questo pomeriggio nella seconda edizione del China Day organizzata da Anica in collaborazione con Ice e The Business Street. Alla giornata di ieri, in cui in una serie di incontri alcuni produttori italiani hanno potuto incontrare una delegazione di loro colleghi cinesi allo scopo di far partire progetti coproduttivi, e’ seguita oggi una giornata di confronto che ha visto tra i protagonisti Riccardo Tozzi, presidente Anica. Tozzi ha sottolineato “quanto sia affascinante il percorso che l’audiovisivo italiano stia tentando di fare con la Cina, un percorso che può portare il nostro settore verso il futuro. In questi ultimi mesi sono stati fatti passi avanti nei rapporti con quello che è il secondo mercato mondiale. Prima di pensare alla distribuzione di film italiani in Cina, pero’, e’ meglio pensare a progetti di circuitazione dei nostri film recenti in modo che il pubblico cinese li possa conoscere. Potremmo poi contraccambiare, favorendo la circuitazione di film cinesi da noi”. A proposito di circuitazione, attraverso il Mise si sta portando a compimento un progetto pilota che dovrebbe portare alla proiezione di film italiani, presentati ai festival cinesi, nelle sale del circuito indipendente Lumiere che conta oltre 150 schermi. Un contatto e una base diretta in Cina l’Italia la ha realizzata con il desktop aperto a Pechino nell’ambito del Progetto Cina voluto da Mibact e Mise e che vede la partecipazione di Anica, Istituto Luce Cinecittà, Italian film Commission, 100 autori, CSC, Unefa. Intervenuto all’incontro, Riccardo Monti, presidente Ice, ha sottolineato che “la Cina e’ una priorità per l’Italia anche per l’audiovisivo. La Cina stessa ha scelto il nostro Paese come suo interlocutore europeo privilegiato e dobbiamo approfittare”. Sempre nell’ottica di favorire lo sviluppo della presenza italiana in Cina, il festival di Pechino ospiterà il secondo momento del China Day con la presentazione dei venti progetti produttivi di cui si è parlato ieri a Roma. Bridging Vision, invece, e’ l’associazione creata, tra gli altri, dal regista Cristiano Bortone, con sede a Berlino, che si propone di favorire i contatti e le collaborazioni tra i produttori europei e quelli cinesi, cercando di coordinare le diverse iniziative già in atto. Una finestra per il cinema italiano ed europeo sarà aperta l’anno prossimo anche sulla più importante piattaforma digitale cinese iQiyi, come sottolineato dal vicepresidente Yang Xianghua che ha fatto presente come si stimi che, entro cinque anni, il box Office per i film on line supererà quello ottenuto al cinema. MiaoXiaotian , presidente della China Film Coproduction Company ha sottolineato che “le coproduzioni tra la Cina e altri paesi negli ultimi anni sono in grandissima crescita, circa 50 all’anno e raccolgono un terzo degli incassi. La prima coproduzione realizzata dalla Cina con un paese estero ha visto coinvolta l’Italia nel film del 1981 Marco Polo”. Comprodurre però, non è semplicissimo. Per MiaoXiaotian bisogna trovare il partner cinese giusto, una storia che contenga elementi in grado di interessare i paesi coinvolti nel progetto e un cast di attori che rappresenti tutte le nazionalità del film. Uno dei problemi per entrare nel mercato cinese e’ dato dal fatto che solo 34 film stranieri possono essere distribuiti. Di questi, 14 devono essere film di animazione in 3D; degli altri 20, l’80% sono produzioni di Hollywood. Ha dichiarato il produttore Stephen Lam: “In Cina conosciamo titoli italiani quali La grande bellezza, Baaria, La prima cosa bella, Cesare deve morire. Ma sono film che non sono usciti al cinema”. La strada migliore per trovare spazio nelle sale e’ quella di realizzare coproduzioni che, essendo riconosciute poi come film cinesi, non sono soggette al limite dei 34 film. Uno dei progetti cui si sta lavorando e’ il remake di Maschi contro femmine di Fausto Brizzi. Il sistema audiovisivo italiano e’ stato presentato da una ricerca del professor Bruno Zambardino, dall’intervento del presidente dell’Associazione Italian film Commission, Stefania Ippoliti, e da Alberto Baldini che ha parlato del ruolo di BNL nel supporto al cinema italiano. A convegno ha partecipato anche Cesare Romiti in qualità di presidente della fondazione Italia Cina che ha fatto presente quanto la Cina rappresenti un’opportunita’ per il nostro paese. La giornata e’ stata moderata da Giorgio Gossetti, responsabile di Progetto Cina.

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