Le perdite al box office in Usa e Asia

Una crisi senza precedenti quella al botteghino per principali mercati mondiali a causa del Coronavirus. Il primo Paese a essere drasticamente colpito dalla pandemia è ovviamente la Cina che, con la chiusura dei suoi 70.000 cinema a fine gennaio, ha registrato una contrazione del -96,2% al box office nei mesi di gennaio e febbraio 2020. Il crollo ha interessato tutta l’area asiatica e pacifica, segnata da un calo generale del -85%. Nel dettaglio, la Corea del Sud (che ha iniziato a chiudere le sale cinematografiche a inizio di febbraio) ha visto una riduzione dei biglietti venduti del 58,7% mentre in Giappone il calo è stato del 41%. Minore la caduta del mercato australiano che, per ora, è del 12%, ma qui i cinema hanno chiuso a inizio marzo.

Spostandoci negli Stati Uniti, qui il box office del primo trimestre ha registrato un calo del 25%, ovvero circa 600 milioni di dollari. Le perdite maggiori si sono realizzate a marzo, quando il virus COVID-19 si è diffuso negli Stati Uniti e in Canada portando, entro il 19 marzo, alla chiusura pressoché totale del parco sale. Dall’1 gennaio al 19 marzo, le vendite dei biglietti hanno fruttato 1,81 miliardi di dollari rispetto ai 2,41 miliardi di dollari per i primi tre mesi del 2019. Focalizzandoci sul mese di marzo, il crollo è stato del 74%.

Se al momento è ancora troppo presto per quantificare le perdite al box office worldwide del 2020 a causa della pandemia, quel che è certo che ora il mercato americano sta affrontando perdite per 7 miliardi di dollari. Una cifra che potrebbe arrivare a 15-17 miliardi se i cinema non riapriranno entro la fine di maggio.

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