Rutelli, no a un continente di soli consumatori

Martedì 12 dicembre il Parlamento Europeo discuterà in seduta plenaria la proposta di Regolamento SatCab (che riguarda il principio dell’esclusività territoriale). Tutte le componenti dell’audiovisivo italiano (22 sigle tra cui le associazioni dei produttori e quelle degli autori, ma anche Sky e Mediaset e i sindacati di categoria) hanno inoltrato una richiesta ai Parlamentari Europei di confermare il mandato della Commissione Giuridica del Parlamento Europeo (JURI-PE) che lo scorso 21 novembre ha risolto di circoscrivere ai programmi di notizie e di attualità l’applicazione del principio del Paese di origine per le trasmissioni accessorie on-line. Di seguito alcune dichiarazioni delle associazioni:

Francesco Rutelli – presidente Anica: ““Tutte le forze, così plurali e diverse, dell’audiovisivo si stanno battendo perché in Europa non prevalga la posizione che vuole trasformarci in un continente di soli clienti-consumatori, indifferente a che cosa si produce e a quanto queste produzioni siano frutto dell’ingegno e del lavoro. Cosa vuole la Commissione Europea? Trasformare cinquecento milioni di cittadini in consumatori passivi o far crescere le capacità autoriali, creative e produttive, le nostre imprese, l’occupazione, il valore delle nostre idee? Oggi siamo di fronte alla conclusione dell’iter nel Parlamento europeo della Proposta di Regolamento SatCab e del via libera verso l’ultimo negoziato. Una battaglia che vede uniti tutti i mondi del cinema e dell’audiovisivo, perché il tema della territorialità tocca tutti”.

Francesca Cima – presidente produttori Anica: “Insieme ai nostri colleghi europei stiamo conducendo questa battaglia perché il valore del mercato dei singoli paesi è il sostegno fondamentale per l’economia dei nostri contenuti. Se viene meno questo sistema viene meno la possibilità di esistere dei contenuti stessi. La sfida dei prossimi anni sarà nel trovare un equilibrio tra l’accesso alle opere e fare in modo che nuove opere vengano realizzate da più soggetti”.

Andrea Occhipinti – presidente distributori Anica: “Noi siamo un paese con un’industria importante dell’audiovisivo: al contrario di paesi che importano solamente cinema e serie vogliamo produrli. In generale, c’è una richiesta enorme di audiovisivo, vediamo quante realtà fioriscono online: da Amazon a Netflix, anche a Timvision in Italia. Tutti i contenitori hanno bisogno di contenuti e noi vogliamo essere quelli che li producono. Quello delle esclusive territoriali è un tema tecnico… ma io un film lo produco se lo posso distribuire in tutti paesi; se invece ha un libero accesso su internet, ovunque, non esisterà più un mercato libero”.

Stefano Sardo – presidente 100Autori: “Se si impedisce di valorizzare i singoli territori in Europa, si impedisce il meccanismo delle coproduzioni, che è il meccanismo che ha finanziato le opere migliori che l’Europa ha saputo realizzare negli ultimi vent’anni. Se si smette di coprodurre, se si smette di valorizzare singoli territori e quindi di poter agganciare a un progetto le risorse che provengono da diversi territori europei, il giorno dopo si smette di produrre opere europee ambiziose: si smette di produrre The Young Pope, Gomorra, si smette di produrre le uniche cose per cui noi stiamo dimostrando, finalmente, dopo anni di torpore, che possiamo competere anche nella Champions League dell’audiovisivo”.

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