Sorrento, i risultati della ricerca GFK su Moviement

Si è tenuto oggi alle Giornate professionali di Sorrento il seminario Anec dedicato a Moviement durante il quale sono stati presentati i dati della ricerca sull’iniziativa condotta da GFK. A presentare i risultati Edmondo Lucchi di GFK. I dati sono stati poi commentati da Andrea Cuneo (responsabile comunicazione Moviement), Mario Lorini (presidente Anec), Luigi Lonigro (presidente sezione distributori Anica), Francesca Cima (presidente sezioni produttori Anica), Piera Detassis (direttore artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello) e Mario Turetta (direttore generale cinema del Mibact).

Prima della presentazione dei risultati della ricerca GFK, è stato Andrea Cuneo a prendere la parola che, pur ricordando gli ottimi risultati di Moviement (ovvero un incremento del 40% rispetto all’estate precedente al box office), ha invitato tutti a «non fermarsi ai numeri. Il successo economico era solo uno dei tanti obiettivi dell’iniziativa. Oltre a quello, c’era anche e soprattutto la volontà di costruire un dialogo strutturato tra i vari soggetti del mercato. Lo scopo era creare una nuova visione di business. Ad aprile dello scorso anno Moviemnet non esisteva, ora invece abbiamo creato un brand, una scatola da riempire di volta in volta con iniziative strutturate, sinergiche e capitalizzabili. Oltre al box office, l’obiettivo del piano triennale di Moviement, come detto più volte, è stata di modificare la percezione del consumatore».

E, a sentire i dati della ricerca condotta da GFK, l’obiettivo è stato centrato. Come infatti ha raccontato il responsabile dell’indagine Edmundo Lucchi, rispetto al 2017 si è registrato «un incremento della desiderabilità del cinema in estate». Soprattutto per gli spettatori regolari e alto frequentanti, andare a vedersi un film in sala nella stagione calda è ormai un’opzione più attrattiva. Nel dettaglio, per gli spettatori regolari (che vanno al cinema 4-5 volte all’anno) la desiderabilità del cinema in estate in città è cresciuta dal 30% al 42%; per gli alto frequentanti (che vanno al cinema oltre 6 volte l’anno), la crescita è stata dal 38% al 49%. Come ha sottolineato Lucchi «considerando che Moviement è partito da neanche un anno, si tratta di un ottimo risultato. Questi numeri vogliono dire che c’è una disponibilità del pubblico a cambiare le proprie abitudini: quindi non fermatevi perché il pubblico vi sta seguendo». Se l’idea dell’estate al cinema ha dunque colpito gli spettatori abituali, la percezione del label Moviement è un po’ meno forte nella società: solo l’11% del campione, infatti, conosceva il brand. «Comunque, non ci si poteva aspettare di più. Non ci deve preoccupare: il pubblico non cinefilo non ha il cinema come priorità. Sei mesi sono poi troppo pochi per attivare un cambiamento nelle abitudini sociali» ha commentato Lucchi.

A fronte di questi dati, gli altri partecipanti al convegno hanno espresso soddisfazione. «Con Mooviement abbiamo avuto la grande chance di intercettare e cavalcare l’orientamento del pubblico e di mettere in campo possibilità che prima si sfruttavano in maniera singola» ha dichiarato Lorini. Gli fa eco Lonigro: «Non possiamo che esser soddisfatti. Abbiamo intercettato un’esigenza: la gente ha voglia di andare al cinema d’estate. Un grazie va anche al Mibact che ci ha dato uno stimolo violentissimo. Ma anche a realtà come il Festival di Giffoni e Alice nella città che hanno lavorato sul pubblico dei giovani. Da aprile abbiamo avuto 8 mesi positivi di seguito: certo ci sono state delle coincidenze favorevoli, ma credo anche che un bell’aiuto sia arrivato dal lavoro di squadra di Moviement. I numeri incoraggianti della ricerca GFK devono essere un punto di partenza per continuare a spingere. Il nostro è un mercato che ha dei margini di crescita eccezionali».

Aggiunge Francesca Cima: «Quello di Moviement è sicuramente un successo. Siamo andati a incidere su abitudini sedimentate da decenni: prendendo in prestito il titolo dell’iniziativa, siamo riusciti a movimentare le abitudini di un Paese, il nostro, che invece è profondamente statico. Abbiamo intercettato un bisogno del pubblico, per una volta non inseguiamo gli eventi ma li anticipiamo. In questi giorni qui a Sorrento ho poi visto dei bellissimi film italiani che puntano alla diversificazione generi, e i generi sono molto utili nel periodo estivo».

La parola è poi passata a Piera Detassis: «nei discorsi che ho sentito a questo tavolo, la parola che è ricorsa più spesso è stata “intercettare”. E intercettare significa “avere una visione”, una dote che serve a chi fa questo mestiere, anche perché la visione è un cosa di squadra. I David di Donatello vogliono far parte di questo spirito di squadra, non si può fare un David oggi senza questo spirito comune. Per me i David devono fare da volano per tutta la attività di cinema».

A concludere il ciclo di interventi Mario Turetta: «Anche per il Mibact non è stato difficile far parte di questo lavoro di squadra. Moviement è un progetto su tre anni, ma che non finisce nel triennio 2019-21. Dopo questi tre anni, il cinema d’estate deve entrare a regime e diventare la normalità. Il Mibact, ovviamente, continuerà a sostenere Moviement per i prossimi due anni e soprattutto vuole dare sostegno al cinema italiano, anche con normative in arrivo come quella sulle quote di programmazione di produzioni nazionali in Tv e sulle piattaforme».

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