GfK, interazione “virtuale” = interazione fisica?
GfK ha diffuso i risultati di un’indagine che ha coinvolto 27.000 persone di 22 Paesi su un tema più che mai attuale, quello delle interazioni virtuali, come quelle tramite Facebook, WhatsApp, o in ambito lavorativo con le videconferenze, così come la possibilità di esplorare città, ristoranti e musei con servizi quali Google Street view o 3D-Panorama.
Secondo la ricerca, circa un quarto degli intervistati (23%) ha dichiarato di essere convinto che le interazioni virtuali possano essere tanto valide quanto quelle di persona.
Gli italiani si collocano leggermente sotto la media internazionale, con il 20% d’accordo con questa affermazione e il 19% di contrari. I più positivi nei confronti delle interazioni virtuali sono le donne e le persone con un’età compresa tra i 30 e il 39 anni, seguiti quasi a pari merito dalle fasce 15-19 anni (21%) e 20-29 anni (20%).
Non sorprende che tra le persone con più di 60 anni, al contrario, solo il 14% degli intervistati pensa che interagire a distanza utilizzando dispositivi tecnologici abbia lo stesso valore di conoscere qualcuno o qualcosa di persona.
A livello internazionale, Brasile e Turchia le nazioni più positive nei confronti delle interazioni visuali; Germania e Svezia quelle meno aperte.
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