IDC riduce le stime sui tablet anche per effetto dell’hitech indossabile
Difficile fare previsioni come si sa su categorie emergenti, lo è stato per gli smartphone, poi per i tablet e oggi vale per i cosiddetti ‘gadget tecnologici da indossare’ o più benevolmente per ‘l’hitech indossabile’ che dopo l’ingresso di Samsung con il lancio del Galaxy Gear, ha visto anche l’annuncio di Nissan. Se i punti di domanda nei confronti della penetrazione che prodotti come gli smart watch o gli eyewear potrà raggiungere rimangono, va detto che si fanno largo anche gli analisti pronti a spezzare più di una lancia nei confronti delle potenzialità anche ‘di business’ di questi oggetti e più in generale dell’intera categoria. La stessa IDC ha recentemente rivisto al ribasso i forecast sulle vendite dei prossimi anni (-0,8% nel 2013, pari a poco più che due milioni di pezzi) di tablet a seguito dell’ ‘erosione’ che sarà esercitata da parte dei phablet, ma anche da questo tipo di nuovi prodotti. Quello che in generale gli analisti (e ancor più i promotori dell’hitech indossabile) sollecitano è di focalizzare non il design di questi oggetti e la loro vestibilità in senso stretto, ma quali feature e prestazioni aggiuntivi possono garantire che invece i device mobile classici non prestano, si pensi a quello che già ‘dicono’ le fitness band. La ‘sfida’ è quindi quella di “vedere questi prodotti non come meri accessori indossabili degli smartphone da techno fan, ma andare oltre” ha sintetizzato un analista di IMS Research. Questo probabilmente dovrebbe secondo l’analista aiutare a leggere criticamente, ma non a gettare nel cestino le stime oggi disponibili sui gadget tecnologici indossabili, tra cui quella di ABI Research che prevede che entro il 2018 saranno quasi 490 milioni i ‘gadget’ indossabili che si venderanno nel Mondo.
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