No Result
View All Result
Il mercato digitale è sempre più vasto, ma anche sempre più dinamico e veloce. «In questo contesto il confronto fra brand e retailer è centrale; come è altrettanto importante trovare soluzioni efficienti in tempi brevi» dichiara Laurent Eydieu, direttore internazionale di MedPi. «Un evento in cui industria e trade potranno concentrare in pochi giorni mesi di lavoro», assicura sin dai primi minuti dell’incontro il manager francese. Facciamo però un primo passo, cos’è MedPi? « MedPi nasce in Francia nel 1995 con l’obiettivo semplice, ma fondamentale, di creare un appuntamento puramente di business in cui far incontrare le aziende – in quegli anni solo del mondo game – con i principali responsabili commerciali del retail. Due sono stati i driver principali che hanno guidato la stesura del format: dar vita ad un evento poco impegnativo economicamente per i partecipanti e teso al massimo sviluppo del business. Una soluzione di successo che, tra l’altro, dal 2002 al 2005 ha visto anche la partecipazione italiana in concomitanza con le edizioni francesi». MedPi non è quindi una fiera… «MedPi non è e non vuole essere una manifestazione espositiva. È un evento business to business, che punta a riunire, nello stesso momento e nello stesso luogo, i brand e i distributori di prodotti hi-tech e i retailer. Parliamo di tre giornate fitte di appuntamenti face-to-face e di incontri allargati che costruiremo grazie anche al supporto e al know how di Editoriale Duesse, che proprio per le consolidate competenze che ha in questi mercati abbiamo voluto al nostro fianco nell’organizzazione e nella promozione dell’edizione italiana. Sarà un plan articolato, costruito nello stesso tempo per ottimizzare al massimo le condizioni e i tempi e per generare o consolidare relazioni e accordi commerciali». Nel dettaglio, da cosa nasce l’idea di proporre MedPi al mercato hi-tech italiano? «Semplicemente abbiamo notato che manca nel mercato italiano un momento di incontro in cui stringere relazioni e confrontarsi sulle future tendenze tecnologiche e di prodotto del vasto mondo digitale che abbia allo stesso tempo l’obiettivo ultimo di incrementare il business. Oggi già sappiamo che per i player dell’industria e del trade francesi e spagnoli di questi comparti in continua evoluzione MedPi ha saputo negli anni diventare l’appuntamento di riferimento. Ebbene, riteniamo che anche per il mercato italiano possa essere estremamente utile ed efficiente avere un evento che permetta di concentrare il lavoro di quattro mesi in tre giorni, massimizzando così l’investimento di tempo e denaro». Le edizioni dedicate in passato a questa manifestazione hanno sottolineato la centralità dei player coinvolti. Concorda? «Certamente questo è un anello centrale, anzi strategico. L’obiettivo principale di MedPi è quello di riunire in un unico momento i principali vendor dei mercati digitali – CE, IT, fotografia, etc. – e i rappresentanti commerciali dei retailer a cui – è bene sottolinearlo – la nostra organizzazione pagherà sia il trasporto sia l’alloggio». E su quali realtà distributive vi state muovendo? «Prevalentemente sui retailer con centrali o direzioni acquisto centralizzate a livello nazionale. Ciò non significa però che non riserveremo anche attenzione ai player della distribuzione che operano a livello locale o a realtà emergenti come l’e-commerce. Quello che riteniamo essenziale è che tutti gli attori del mercato siano presenti. Su questo c’è – e ci sarà – il nostro massimo impegno. Stiamo già lavorando in questa direzione e infatti siamo già in contatto con i principali attori del mercato per costruire insieme un evento che sia veramente utile a favorire il confronto e lo sviluppo del business». Nelle vostre brochure la frase “tre giorni di incontri” è ricorrente. Ritenete quindi l’elemento “umano” centrale nella gestione del business digitale, al di là delle pure innovazioni e di altri driver? «Assolutamente sì, il rapporto umano è essenziale per le relazioni d’affari. Anche nel mercato hi-tech, guidato dalla velocità spinta dell’innovazione e da una convergenza sempre più ampia, in cui lo sviluppo di Internet conquista sempre più spazio e tempo, il confronto rimane fondamentale per lo sviluppo del business. Vedere e toccare con mano le ultime novità, discutere le condizioni commerciali grazie al rapporto diretto, è nello stesso tempo semplice e immediato. Per questa ragione il concept di MedPi è profondamente legato alle relazioni e tutto è organizzato affinché i partecipanti possano incontrarsi e interfacciarsi in un contesto favorevole. Il nostro impegno – al di là dell’organizzazione dell’evento in senso stretto – è quello di creare una comunità di persone e di manager che si conoscono e si apprezzano e che hanno piacere nel ritrovarsi per sviluppare le loro attività di business. Crediamo che MedPi sarà un momento chiave per approfondire e migliorare la qualità di queste relazioni». MedPi Italia si andrà a collocare a cavallo di manifestazioni prevalentemente internazionali dedicate alle singole categorie – CES, MWC, Photokina, IFA per citare le principali – perché un retailer e un brand devono venire a giugno a Monte Carlo? «Come sottolineato prima MedPi non è e non vuole essere una manifestazione fieristica, ma un momento di efficiente e di proficuo incontro, dedicato al mercato esclusivamente italiano e dal format vincente. A conferma di questo posso citare i dati di un sondaggio sulla soddisfazione dei partecipanti all’evento francese dello scorso anno. Mettendo a confronto MedPi con le manifestazioni da lei citate è risultato che il 93% dei vendor e il 99% dei retailer dichiarano di aver pienamente raggiunto gli obiettivi quantitativi e qualitativi fissati nell’ambito della loro adesione all’evento francese; mentre appuntamenti come IFA o Photokina – che ribadisco non hanno comunque lo stesso format e scopo – hanno raccolto percentuali decisamente più basse». MedPi Francia e Spagna sono case history di grande successo, “dal ROI garantito” come dite voi. Puntate allo stesso traguardo sul mercato italiano? E in generale quali obiettivi e priorità vi siete dati? «Certamente vogliamo creare insieme al mercato un evento utile e proficuo per vendor e buyer che sarà anche arricchito da occasioni di confronto generale attraverso cui approfondire le prospettive del mercato e affrontare tematiche o problematiche di comune interesse. Anche le priorità sono chiare: mettere a disposizione dei vendor e dei retailer le condizioni per sviluppare il proprio business e favorire l’incontro tra domanda e offerta limitando sprechi e dispersioni di tempo e di budget». Grazie a MedPi da qualche anno coinvolgete il mondo del trade e dell’industria in Francia e in Spagna. Quale atmosfera si respira in questi due mercati technical good e quale state iniziando a cogliere in Italia? «MedPi, qualunque sia il Paese in cui viene organizzato, si confronta con un mercato in continua evoluzione. E questa rapida e continua dinamicità, che spesso si trasforma in volatilità, frammentazione e imprevedibilità, obbliga vendor e trade ad intensificare le relazioni. I ritmi sono sostenuti e delle buone relazioni sono necessarie per poter tener il passo o – ancor meglio – anticipare le evoluzioni dei mercati digitali. L’Italia è un Paese ad alto consumo di prodotti tecnologici e quindi pensiamo che come è avvenuto in Francia ed in Spagna, anche i player italiani di questo settore potranno utilizzare MedPi come leva per sviluppare le relazioni e con esse le proprie performance commerciali. » A cosa è legato il successo delle edizioni francesi e spagnole? «Semplicemente MedPi è un evento in grado di favorire il business: il 100% del tempo è dedicato a incontri face-to-face d’affari, ma senza trascurare che la scelta di una location come Monte Carlo può anche essere il luogo ideale per continuare a sviluppare le relazioni in un contesto anche più informale». Perché Monte Carlo e non Roma, visto che la manifestazione è dedicata al mercato italiano? «Monte Carlo rappresenta la location ideale. Una località scelta per garantire l’alternanza tra lavoro e svago, per offrire un ambiente tranquillo e nello stesso tempo estremamente piacevole che unisce la riservatezza del layout espositivo alla convivialità degli ambienti comuni. Non da ultimo, Monte Carlo ha una storia di relazioni con l’Italia. Un vissuto che consente agli italiani di sentirsi come a casa propria». Per concludere, la vostra società – Reed Exhibitions – è leader mondiale nell’organizzazione di eventi e manifestazioni gode quindi di un punto di vista privilegiato. Le fiere e i congressi sono veramente in crisi? Quali sono le chiavi di successo? «Guardando i milioni di partecipanti che abbiamo coinvolto negli oltre 400 eventi organizzati lo scorso anno, mi è difficile parlare di crisi. Il segreto è semplice: proporre format davvero utili, a misura di business, in grado di rispondere alle esigenze del mercato e nello stesso tempo dei target a cui la manifestazione si rivolge». Per informazioni potete contattare Maura Gritti responsabile di MedPi Italia maura.gritti@reedexpo.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare www.e-duesse.it
No Result
View All Result