La Web Tax si alleggerisce e lascia ‘libero’ l’ecommerce
Cambia ancora la Web Tax, anzi si alleggerisce per prima cosa escludendo dal suo perimetro di applicazione l’ecommerce Il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, ha infatti presentato un emendamento ieri che prevede un aliquota d’imposta del 3% e non del 6% come in precedenza e la tassazione entrerà in vigore dal 2019 e dovrebbe portare nelle tasche dello Stato circa 190 milioni di euro. Il testo non prevede la possibilità per le imprese residenti di compensare l’imposta pagata con il meccanismo del credito d’imposta, al contrario prevede il meccanismo dell’applicazione di una ritenuta e non da ultimo stabilisce che quest’imposta solo alle imprese che in un anno sono effettuano almeno 3000 transazioni digitali, coinvolgendo quindi le società che svolgono attività di data analitycs, cloud computing, etc di certe dimensioni, ma non di commercio elettronico. Gli interventi sulla manovra saranno discussi oggi. Davide Rossi, direttore generale di Aires e presidente di Optime ha così commentato gli emendamenti alla Web Tax: “Dopo la iniziale delusione di questa notte davanti alla porta della Commissione Bilancio, dove si è approvata una versione ‘light’ della Web Tax che esclude la cessione di beni fisici e si concentra sui soli servizi, è bene sottolineare che si è evitato un passo falso. Era infatti circolata domenica una versione dell’emendamento che non ci convinceva e avrebbe creato più problemi che opportunità. Detto ciò, proseguiremo però la nostra battaglia per la ‘par condicio competitiva’. Nel dettaglio come Aires chiedendo nuove leggi perequative delle asimmetrie esistenti, e come Optime per far applicare a tutti, a tutti indiscriminatamente, le tante norme già in vigore che vengono talvolta disattese proprio dai principali operatori OTT”.
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