Ristrutturazioni, proposta di legge per anticipare le agevolazioni
Banche e intermediari finanziari anticiperebbero il 50% o il 65% della spesa sostenuta, rispettivamente, per ristrutturazioni edilizie o riqualificazioni energetiche, sollevando i beneficiari delle agevolazioni fiscali dall’obbligo di attendere i dieci anni di recupero rateale in dichiarazione dei redditi. È questa, in sintesi, la proposta di legge “Disposizioni per la cessione dei crediti d’imposta maturati per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici mediante contratto di sconto con un intermediario finanziario”, elaborata su indicazione della Confederazione Nazionale degli Artigiani (Cna) e presentata alla Camera dei Deputati. Tra gli obiettivi, come segnala Edilportale, il rilancio del settore edilizio, che potrebbe registrare, secondo stime di Cna, un incremento di 5 miliardi di spese per lavori edili e un aumento di circa 24 mila dipendenti nel primo anno di applicazione. Il secondo vantaggio della nuova normativa potrebbe essere un ampliamento della platea dei beneficiari, che – trasformando la rendita decennale in liquidità immediata con l’applicazione di tassi ridotti, dovuti al basso grado di rischio del finanziamento, di fatto garantito dallo Stato – arriverebbe a includere anche le famiglie a reddito più basso: sempre secondo Cna, 3 milioni di pensionati e 5 milioni di dipendenti incapienti in Italia. Infine, grazie a questa misura, si porrebbe un freno al lavoro nero, che ancora oggi spesso è preferito al rimborso decennale, poiché è percepito come più conveniente, almeno nell’immediato. Se le associazioni del settore arredo sapranno ben sfruttare questa proposta di legge, potrebbero trarne giovamento anche il bonus Mobili e il bonus Arredo per le giovani coppie.
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