L’Italia è tra i Paesi con le differenze inventariali più basse
Tra il 2014 e il 2015 il costo delle differenze inventariali nel retail sono cresciute dell’1,42% raggiungendo oltre i 92,98 miliardi di euro a livello globale. è quanto emerso dalla 14° edizione del Barometro Mondiale dei Furti nel Retail, realizzato da The Smart Cube, per Checkpoint Systems. In particolare crescono in tutti i mercati – ad eccezione dell’Europa, Italia compresa – e questo incremento generale è dato da varie cause, ma i furti interni ed esterni, compiuti da gruppi come la criminalità organizzata nel retail sono stati indicati tra le ragioni principali dell’aumento delle differenze inventariali nella maggior parte dei paesi. Per quanto riguarda i dati italiani, sembra che le cose vadano meglio rispetto ai dati globali, infatti la differenza inventariali nei retailer nostrani sono state pari all’1,01% del fatturato per un valore totale di 2,95 miliardi di euro ed un costo pari a 208,58 euro per famiglia e 90,68 euro a persona. In dettaglio, il Barometro Mondiale dei Furti rivela che, nel nostro Paese, quasi il 70 % delle differenze inventariali è dovuta ai furti, di cui il 45% da parte dei “clienti”, il 23% dei dipendenti disonesti, seguiti dagli errori amministrativi, che si assestano al 19% e dalle frodi dei fornitori per un 13%. Il nostro Paese si posiziona al 6° posto in Europa tra i Paesi più virtuosi anche in termini di investimenti in prevenzione delle perdite, che si collocano all’1,07 % delle vendite. La criminalità organizzata resta un problema chiave per i retailer italiani e molte insegne hanno sottoscritto accordi di collaborazione con i fornitori per proteggere gli articoli direttamente dal luogo di produzione, alla fonte per ridurre così le differenze inventariali. In Italia i sistemi EAS (sorveglianza elettronica degli articoli) restano il metodo di protezione maggiormente utilizzato (83%) insieme al personale di sicurezza (75%) seguiti dalla videosorveglianza a circuito chiuso CCTV (67%). Tra le categorie merceologiche maggiormente colpite ci sono l’health & beauty, dove, ai primi posti troviamo lamette, cosmetici e profumi e, l’hi-tech, dove i prodotti più a rischio sono accessori per cellulari, iPhone, smartphone, iPad e tablet. Infine nel brico gli attrezzi elettrici, le batterie ed i cavi sono in cima alla classifica dei prodotti più rubati.
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