“Lo store di Stazione Centrale esprime il nostro posizionamento futuro”
Che ieri Maurizio Motta, COO & CPO di Mediamarket, parlasse al convegno organizzato da POPAI sul travel retail dello store inaugurato meno di un anno fa nella Stazione Centrale di Milano era alquanto scontato, meno che lo stesso p.v. fosse da lui preso a esempio del posizionamento futuro dell’azienda. “Questo store dice quanto oggi stiamo cambiando come retailer e quanto siamo impegnati a guardare al futuro” ha affermato il manager: “Ebbene, non solo i negozi domani e le regole d’ingaggio saranno completamente diversi da oggi, ma in più in prospettiva noi vediamo che vinceranno solo due due tipologie di negozi: gli hi-fidelity e gli hi-convenience, dove nel primo caso troviamo o quei negozi che vendono prodotti distintivi in maniera diversa, ovvero proponendo una modalità di acquisto e d’esperienza diversa come i negozi in cui il prodotto che si acquista è totalmente customizzato; oppure quelli in cui si vendono prodotti differenziati in maniera distintiva. E il nostro obiettivo e quello di far parte di quest’ultimo gruppo e un primo passo è stato fatto con il Saturn di Centrale. In altre parole il nostro nuovo live motive è: road to remarkable”. Al convegno Motta ha anche riconfermato la piena soddisfazione per questo store: “Siamo molto soddisfatti, anche se un bilancio sul ROI in questo tipo di location va fatto a tre anni dall’apertura. Questo non esclude che stia crescendo e crescendo bene e che siamo oggi più che mai interessati a guardare ad altre location travel, ma sempre e comunque in certi contenitori e su certe superfici”. La stima di chiusura del primo esercizio è di circa 20 milioni di euro di fatturato, con un target a pieno regime di 22-23 milioni. L’indice di conversione è ovviamente molto più basso che negli store classici anche perché la pedonabilità è molto, molto più alta, il numero dei pezzi per scontrino in linea, il valore medio è più basso, ma di pochi euro, il peso degli accessori è invece sensibilmente più elevato “e questo ovviamente aiuta i margini”. Per finire Motta ha confermato che anche in Italia le vending machine verranno dismesse “anche se non abbandoniamo l’idea, semplicemente come oggi è stata implementata non produce ritorni positivi sull’investimento”.
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