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«Che il settore dei giochi abbia in parte resistito ai tagli ai budget delle famiglie dovuti alle incertezze sull’economia lo dimostrano i dati sulle vendite nel periodo gennaio-ottobre 2010 diffusi dall’istituto di ricerche Npd, secondo quanto dichiarato da Paolo Taverna, direttore generale di Assogiocattoli. Rispetto allo stesso arco temporale del 2009, le vendite di giochi in Italia sono aumentate del 3,3%. Considerati i cinque Paesi europei interessati dall’indagine (i cinque maggiori mercati del Vecchio continente), il nostro risulta penultimo davanti solo alla Spagna (+3,0). Le palme per le migliori performance se le sono meritate il Regno Unito (+11,1%) e la Germania (+6,8%). La Francia non è molto distante da noi (+4,2%), mentre – al di fuori dell’Europa – gli Usa presentano un andamento stagnante. «Analizzando il dato italiano – avverte Taverna – va tenuto presente che nel 2009 gli altri Paesi hanno registrato un arresto della crescita superiore al nostro e in qualche caso hanno mostrato un segno negativo». Per contro, nel 2009 l’Italia a mostrato un incremento del 4%, nel totale dei dodici mesi, rispetto al 2008. «Ricordiamo inoltre che i dati a oggi disponibili si fermano prima del periodo in cui si concentrano maggiormente gli acquisti: novembre e – soprattutto – dicembre». Il sondaggio Npd mette in luce anche alcuni fenomeni significativi negli orientamenti di scelta dei giochi per bambini. In Italia a crescere di più sono le vendite di pupazzi di peluche (+28%), seguite da quelle di giochi di costruzione (+14%) e di games & puzzles (+8%). Nell’arco di tempo messo sotto osservazione sono diminuiti gli acquisti di giocattoli ad alto contenuto di tecnologia elettronica (-12%, da non confondere però coi i videogiochi, categoria merceologica di cui Assogiocattoli non si occupa), di bambole (-8%) e di action figures, riproduzione in scala di personaggi di film o cartoni (-3%). Anche di fronte a questi dati occorre però considerare che la parte consistente degli acquisti annui deve ancora essere effettuata. «Gli andamenti – interviene Taverna – dimostrano da una parte un ritorno alla tradizione, dall’altra un sempre maggiore orientamento a scegliere giocattoli che hanno, oltre alla capacità di divertire, anche una valenza educativa e di interazione adulto-bambino».Siamo in presenza di una crescita della consapevolezza degli adulti che acquistano giochi per i bambini che si estende, oltre che al valore formativo, anche a quello della sicurezza». Fonte Il Giornale
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