La UE boccia l’ equo compenso sulla copia privata
Alcuni aspetti del Decreto Bondi sulla copia privata sono stati giudicati “Contrari al diritto UE dalla Corte di giustizia della Comunità europea che ha così confermato le conclusioni dell’avvocatura generale e quindi accolto le contestazioni dei produttori che oggi versano un “equo” fee per la copia privata che si possono fare dai device che permettono la registrazione di audio e video per uso privato. Nel dettaglio la Corte ha ravveduto delle distonie nella normativa in vigore dal 2009: viene applicata solo ai prodotti venduti in ambito consumer e non sulle vendite sui canali BtoB; eventuali esenzioni sono di fatto frutto di un accordo privatistico con la Siae e non regolate da regolamenti e norme precise; non prevede un esonero ex ante per i produttori, importatori o distributori che forniscono i device a soggetti con fini manifestamente estranei alla riproduzione per uso privato, in altre parole da per scontato che chi compra un dato device che permette riproduzioni audio-video, utilizzerà quelle funzioni. Giudizio negativo anche sull’esclusività dei benefici economici legati all’equo contributo alla Siae.
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