Buona tv: per Minoli occorre una “Raifondazione”
È necessario ripensare la Rai. Questo, in sostanza, il senso del convegno tenutosi ieri a Roma sulla buona tv, al quale hanno partecipato Giovanni Minoli, Renzo Arbore, Stefano Munafò, Giovanna Milella, Luca Barbareschi, Nino Rizzo Nervo e Roberto Cuillo, responsabile informazione Ds, in qualità di moderatore. Nel corso del dibattito, è stato sottolineato che Rai ha perso negli ultimi sette anni il 12-13% di share e che il 40% degli introiti Sipra proviene da programmi Endemol, oggi di proprietà Mediaset. Per far fronte alla crisi della Rai, Giovanni Minoli ha parlato di “rifondazione”, anzi, “Raifondazione” prendendo a modello il percorso intrapreso dalla Fiat con Marchionne per il ripensamento dei propri contenuti. Stefano Munafò ha invece lanciato un’iniziativa simile a quella cinematografica dei “Cent’autori” che coinvolga autori, registi e operatori Rai nel suo rinnovamento qualitativo. Rizzo Nervo ha chiesto un periodo di “commissariamento”, della durata di due anni, per gestire finalmente la tv di stato come un’azienda, svicolata dalla politica.
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