Canone: il MiSe conferma il blocco dell’aumento
Non sa perché il suo decreto, firmato il 20 dicembre, non sia ancora stato pubblicato in “Gazzetta ufficiale”, ma è sicuro che non ci sarà alcun ricorso al Tar da parte della Rai. Il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, commenta dalle pagine de “la Repubblica” la notizia sulla decisione della Rai di presentare ricorso contro la decisione del ministro di interrompere l’adeguamento automatico del canone per recuperare l’inflazione programmata, come previsto dalla legge Gasparri. Anzi, secondo Zanonato tale ricorso non è nemmeno previsto, come dimostrerebbe una lettera della presidente Anna Maria Tarantola in cui non si fa menzione alla vicenda, chiedendo invece maggiori azioni sul fonte del recupero dell’evasione. Così, infatti, arriverebbero nelle casse Rai maggiori introiti rispetto all’incremento di 1,5 euro dell’imposta (per un totale di 30/35mln di euro). Con un’evasione che ammonta circa a 450mln (circa il 25% del totale incassato), basterebbe recuperare il 6/7% per migliorare i bilanci del servizio pubblico. Non aumentare il canone per il 2014, ha spiegato, è stato un segnale nei confronti delle famiglie in un periodo così difficile dal punto di vista economico. Secondo il quotidiano diretto da Ezio Mauro, i vertici Rai sarebbero però in attesa del parere dell’Ufficio legale sulla legittimità del provvedimento del MiSe; il consigliere Antonio Verro avrebbe raccomandato cautela nel procedere per motivi di opportunità politica. Il ministero, comunque, non avrà alcun ripensamento, ha dichiarato Antonio Catricalà, secondo il quale non ci sono nemmeno le basi per il ricorso. Il viceministro si è detto anzi meravigliato del fatto che i bollettini non siano ancora arrivati nelle case degli italiani.
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