Chi non trasmette cinema non dovrà investire nel cinema

I canali televisivi che non trasmettono film non avranno l’obbligo di investire nel cinema italiano, ma saranno comunque sottoposti alla quota minima di investimento nelle opere europee. È una delle novità inserite da Agcom nel regolamento sulle quote europee per la televisione, che presenta alcuni dettagli applicativi sul decreto Franceschini del 2017. Quest’ultimo, oltre ad aver introdotto gli obblighi per gli Ott aveva inoltre innalzato le quote per gli operatori lineari tradizionali. I canali che trasmettono meno di 52 film l’anno non dovranno rispettare le quote riservate al cinema italiano (4,5% degli introiti netti): « Al fine di tale computo, sono tenuti in considerazione i titoli unici, al netto delle repliche, senza che il numero totale annuale di trasmissione e ritrasmissione di qualsivoglia natura delle stesse opere sia superiore a 104». I canali sottoposti agli obblighi, invece, potranno valutare come investimento non solo la produzione tout cout, ma anche i costi per la promozione e la distribuzione.

In allegato il documento Agcom

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