Gubitosi promuove la riforma della Rai
Con la figura dell’amministratore delegato con poteri rafforzati prevista dal Ddl di riforma della Rai avrebbe consentito «di fare di più e più in fretta». Parola di Luigi Gubitosi che, in audizione davanti alla commissione Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato (la scorsa settimana era toccato alla presidente Anna Maria Tarantola), ha dichiarato che «una governance della Rai assimilabile alle società quotate non sarebbe un male. Nelle società quotate i comitati sono una cosa caratterizzante come il comitato nomine e il comitato compensi. Mi piace pensare – ha continuato – che questa sia stata la direzione generale più indipendente dal dopoguerra ad oggi. Ho fatto un minimo di storia e penso che possiamo competere per questo primato, che per inciso possono vantare anche i governi che ci hanno lasciato in questo incarico. Nessuno dei tre governi con cui abbiamo interagito ha provato a influenzarci». Promosso anche il canone in bolletta: «Sicuramente la legge attuale che parla di televisore è superata dall’esistenza di molti device. Supererei il concetto di possesso del televisore. Decidere se collegare il pagamento alla bolletta elettrica non spetta a me. Mi sembra ragionevole ma bisogna partire per tempo, direi già da dopo l’estate», ha commentato il dg.
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