La nuova Rai: “sexy” e vicina ai 15-35enni
«Per parlare davvero a tutti, la Rai deve essere anche sexy, per dirla all’anglosassone, cioè appetibile, attraente, piena di contenuti per tutte le fasce di pubblico»: così Monica Maggioni, presidente Rai, spiega al “Corriere della sera”, il nuovo corso del servizio pubblico. Alcuni “indizi” di questa nuova Rai si vedranno, spiega Maggioni, in primavera, mentre «l’esordio pieno» sarà in autunno, anche se la scommessa più difficile resta quella di raggiungere il pubblico tra i 15 e i 35 anni: a questo serviranno eventuali risorse aggiuntive derivanti dal canone in bolletta. Per quanto riguarda l’anticipo del countdown di mezzanotte durante lo spettacolo di Capodanno, Maggioni ha dichiarato che le conseguenze saranno pesanti per il responsabile se l’indagine interna dovesse confermare che si è trattato di una scelta editoriale precisa. Non ci sarebbe nessun problema nel rapporto con il dg Antonio Campo Dall’Orto, che ha da poco assunto i poteri di amministratore delegato: «Nella storia della Rai la diarchia presidente-direttore generale ha solo provocato danni», e ricorda il gioco di squadra con il manager. Per quanto riguarda le nuove nomine, Maggioni spiega che si procederà a seconda delle esigenze: «Saranno interventi mirati e inseriti un progetto chiaro». Ma a proposito di nomine, e soprattutto nell’area informazione, dove da poco è arrivato Carlo Verdelli come direttore editoriale, Fnsi e Usigrai mettono alcuni paletti. In una nota congiunta, le due sigle hanno ricordato che l’assetto attuale prevede che i direttori responsabili abbiano l’ultima parola sull’offerta informativa. «Le riforme non si fanno a colpi di interviste. Né cancellando con un colpo di spugna i contratti nazionali di lavoro».
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