Rai: la trasparenza è un’occasione
Sono online da ieri sera, all’indirizzo www.rai.it/trasparenza, tutte le informazioni riguardanti l’attività del Consiglio di Amministrazione e altri dati sull’organizzazione aziendale su cui la Riforma prevede un obbligo di pubblicità, tra cui compensi dei dirigenti oltre i 200mila euro, consulenze e collaborazioni non artistiche oltre gli 80mila euro, gare di appalti, bilanci e investimenti. Il Piano per la Trasparenza e la Comunicazione Aziendale è previsto infatti dalla Riforma Rai (legge 220/2015). Le cifre avevano già iniziato a circolare nei giorni precedenti, scatenando le polemiche, soprattutto per gli emolumenti corrisposti a personalità che attualmente non hanno alcuna mansione attiva.
«La trasparenza per noi non è solo un obbligo, ma un’occasione unica per continuare il nostro percorso di innovazione creando maggiore valore per l’azienda», ha dichiarato Antonio Campo Dall’Orto. Il quale dovrà però affrontare il prossimo 3 agosto, insieme alla presidente Maggioni, il consiglio dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) per parlare delle assunzioni di manager esterni denunciate da Usigrai. Si tratta di 20 dirigenti, una cifra che supera il tetto del 5%.
Da segnalare, tra i numeri, la discrepanza tra le remunerazioni dei direttori di rete: Ilaria Dallatana (RaiDue) e Daria Bignardi (RaiTre) percepiscono infatti 300mila euro, mentre Andrea Fabiano, il direttore dell’ammiraglia, RaiUno, ha una retribuzione lorda inferiore ai 200mila euro (il suo compenso, infatti, non è pubblicato). Il suo predecessore, Giancarlo Leone, attualmente direttore del Coordinamento editoriale dei palinsesti televisivi, percepisce 360mila euro (319.652 nel 2015).
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