Sky: l’Italia come Hollywood
L’Italia può diventare la Hollywood europea: lo ha dichiarato l’ad di Sky Italia Andrea Zappia a “la Repubblica” all’indomani dell’ufficializzazione di Sky, nata dall’acquisizione da parte di BSkyB della pay tv italiana e della quota di maggioranza di Sky Deutschland. Dopo “Gomorra”, infatti, Sky Italia ha in preparazione altri titoli destinati anche al mercato internazionale, “Diabolik” (di cui era già stato annunciato il cofinanziamento da parte di BSkyB e Sky Deutschland) e “The Young Pope”, da un’idea di Paolo Sorrentino. La nuova Sky potrebbe dare vita anche a sinergie sull’acquisizione dei diritti sportivi, ma su questo punto il manager è cauto: il processo sarà graduale e dipenderà dalla volontà dei venditori. Per quanto riguarda il mercato italiano, in primavera partirà l’offerta con Telecom destinata agli utenti della banda larga ancora non abbonate alla pay tv (otto milioni di famiglie). Zappia è convinto che la pay tv tornerà a crescere (nell’ultima trimestrale il gruppo ha perso 21mila abbonati): a bloccare lo sviluppo, secondo il manager, non è stata soltanto la crisi economica, ma anche l’eccessiva offerta su Dtt free, che ha frenato anche la crescita di piattaforme alternative legate alla banda larga. Dal canto suo, Sky Italia si è concentrata sulla diversificazione e sui clienti con maggiore capacità di spesa. Zappia non esclude un incremento della presenta del gruppo sulla free tv, ma certamente questo non andrà a intaccare il core business della televisione a pagamento. Non ha più senso, infine, parlare di mercato della pay tv satellitare: secondo Zappia, infatti, nemmeno la pay tv lo è più, si tratta di segmenti di un mercato molto più ampio che comprende anche le altre modalità di distribuzione.
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