Upa spera nella ripresa
Dal 2015 si ritorna in positivo, intorno al 2%. Questa è la previsione, o meglio, l’auspicio, per il mercato pubblicitario italiano presentata da Upa (Utenti pubblicità associati) e dal suo presidente, Lorenzo Sassoli de Bianchi, in occasione dell’annuale Assemblea, tenutasi ieri al Teatro Strehler a Milano. Il 2014 si chiuderà in pareggio dopo il -2% del primo semestre, «un primo segno contrastante, confortato, però, dalla fiducia dei consumatori che è ai massimi dal 2010», ha spiegato Sassoli de Bianchi. Le stime di crescita prevedono anche un +3% per il 2016, condizionato alla visione di «coloro che hanno energia per sfidare il futuro», come le grandi marche multinazionali. Nella sua relazione, il presidente Upa è tornato sui temi cari all’associazione, come la riforma della Rai (per la quale propone una tv pubblica governata da una Fondazione che sia espressione di chi paga il canone) e il tax credit sul valore incrementale degli investimenti pubblicitari. Ulteriore elemento per favorire la ripartenza dei consumi potrebbe essere la defiscalizzazione degli investimenti sulle piattaforme di e-commerce. «Resta ancora un miraggio» lo sviluppo della banda larga, mentre un elemento di rinnovamento è dato dalle nuove ricerche sulle audience: «Abbiamo in progetto il superpanel di Auditel: 15mila famiglie ci permetteranno di capire meglio il consumo dei contenuti tv in Italia. Audipress misura la digitalizzazione della lettura, AudiOutdoor sta creando il network del “fuori casa”, Audiweb si allarga al mobile e restiamo in attesa della gestazione della nuova Audiradio». Nel corso dell’assemblea si sono susseguiti gli interventi di Marco Testa, presidente di AssoCom (le due associazioni stanno lavorando a un Masterclass centrato sulla figure dell’account e dei responsabili del planning,), una studentessa del Master Upa in comunicazione d’impresa, l’economista Lorenzo Bini Smaghi e Vittorio Meloni, direttore relazioni esterne di Intesa Sanpaolo, che ha chiuso i lavori della giornata.
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