No Result
View All Result
Le esportazioni si riconfermano traino alla meccanica italiana. In un contesto mondiale in faticosa ripresa, la crescita della produzione meccanica nel suo complesso sta proseguendo anche se a ritmi contenuti dopo l’accelerazione iniziale dei primi mesi 2011. Questa fotografia è emersa dal consuntivo 2010 e dalle previsioni 2011 presentati lo scorso 4 luglio a Milano all’assemblea generale di Anima, Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia e Affine di Confindustria, dal titolo “Competitivi in Italia e nel mondo”. Secondo la federazione, nel 2010 la produzione, che si attesta complessivamente a circa 42,2 miliardi di euro, ha mostrato, infatti, i primi segnali positivi (+0,4%); per il 2011 le previsioni prospettano un miglioramento complessivo più deciso (+2,6%). Le esportazioni, dopo il brusco calo del 2009, hanno fatto registrare una ripresa già nel 2010 (+4,5% pari a poco più di 21 miliardi di euro) che si mantiene anche nel 2011 (+4%, pari a 23 miliardi di euro). A livello di macrosettori, il settore degli impianti, macchine e prodotti per l’edilizia registra una parziale ripresa, che passa dal +1% del 2010 al +3% come previsione per il 2011. Maggiore la crescita dell’export, rispettivamente, +2,9% nel 2010 e +4,5% nel 2011). Per quanto riguarda la produzione di valvole e rubinetti, si evidenzia un trend positivo sia per il 2010 (+5,5%) sia come previsione per il 2011 (+4%). “I dati parlano chiaro, ancora una volta” ha commentato Sandro Bonomi, presidente di Anima. “Abbiamo un settore competitivo e di valore su cui vale la pena investire e che continua a essere dimenticato. Abbiamo bisogno di un piano di valorizzazione della meccanica made in Italy nel nostro Paese: all’estero ci conoscono e ci apprezzano, mentre in Italia non sanno neanche che esistiamo. Occorre agire sulla lotta alla contraffazione industriale, competitor occulto e deleterio per la credibilità dei nostri prodotti.” Diana Bracco, presidente del Progetto speciale Expo2015 di Confindustria, ha sottolineato: “Confindustria si batte per trasformare il credito d’imposta in Ricerca e Sviluppo in una misura strutturale automatica per i prossimi 5 anni, e per realizzare grandi Progetti nazionali di R&I che mettano a sistema risorse pubbliche e private su temi strategici per il Paese”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare www.e-duesse.it
No Result
View All Result