Causa a Bose per violazione della privacy
Un cittadino americano ha avviato una class action contro Bose per violazione della privacy. Per l’accusa l’azienda avrebbe raccolto senza autorizzazione da parte dell’utente i titoli dei brani e dei podcast ascoltati per venderle a aziende terze. Sotto accusa l’app Bose Connect, che collega le cuffie wearless allo smartphone. Secondo i legali del cittadino americano “la selezione personale di materiale audio – tra cui musica, radio, podcast e letture – fornisce un’incredibile quantità di informazioni sulla personalità, il comportamento, le opinioni politiche e l’identità personale dell’utente”. Bose ha replicato alle accuse e sul suo sito web in una comunicazione rivolta ai suoi utenti ha evidenziato che “Nella App Bose Connect non intercettiamo le tue comunicazioni, non vendiamo i dati che ti riguardano, né utilizziamo in alcun modo le informazioni raccolte per scoprire la tua identità o quella di altri utenti”. Inoltre ha precisato che “la nostra informativa sulla privacy è contenuta nella App Connect. La App Connect raccoglie informazioni standard per migliorare l’esperienza dell’utente e i nostri stessi prodotti: dettagli sul dispositivo, l’uso e le prestazioni della app e dei prodotti. Le informazioni sui brani in riproduzione sul dispositivo, sul volume e altri dati di utilizzo sono qui inclusi. È necessario utilizzare la App Connect con il proprio prodotto Bose per raccogliere questi dati. Tutti i prodotti Bluetooth di Bose possono essere utilizzati senza la App Connect”.
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