Convergenza Ue: serve una visione a lungo termine
Se la convergenza dei media è ormai una realtà, non sono invece chiare le sue future implicazioni. Pertanto, la Commissione Ue deve puntare a una visione a lungo termine per sostenere l’eccellenza e l’innovazione del settore audiovisivo. È la risposta di Act al libro verde “Preparing for a Fully Converged Audiovisual World”, la consultazione avviata dalla commissione Ue sul tema della convergenza. Oggi esistono in Europa circa 3mila servizi on demand e 10mila canali tv; gli associati Act investono in contenuti circa il 40% dei loro ricavi. Secondo Ross Biggam, Director General dell’associazione, ««la sostenibilità dei modelli di finanziamento vigenti per la produzione di contenuto deve essere al centro del dibattito della Commissione, non la regolamentazione di per sé». Tale regolamentazione dovrà essere capace di adattarsi, rapidamente, se necessario, a tutta una serie di possibili scenari futuri. Ogni ripensamento di tali regolamenti dovrà essere basato su temi come la libertà contrattuale, il principio di responsabilità editoriale e regole etiche sulla comunicazione commerciale. Inoltre, dovranno essere preservati gli elementi chiave dell’attuale Direttiva sui servizi media audiovisivi, la giurisdizione e la neutralità della piattaforma.
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