Editoriale: Associazioni e ricambio generazionale

L'analisi del responsabile di Box Office, Paolo Sinopoli, pubblicata sul numero della rivista Box Office del 1-30 novembre

Il ricambio generazionale non è mai un passaggio scontato. A volte si fatica a lasciare la poltrona su cui si sta comodi, altre volte non si riesce a trovare una persona qualificata che abbia la voglia e il coraggio di assumersi nuove responsabilità. Oppure, più semplicemente, si preferisce lasciare le cose come sono, perché “si sa quel che si lascia, ma non si sa quel che si trova”. E questo vale anche in contesti associativi nel mondo del cinema, dove nella maggioranza dei casi (non in tutti, a onor del vero) il lavoro non è retribuito. Quante volte osserviamo riconferme ai vertici di associazioni per due, tre o addirittura quattro mandati? Eppure, secondo la logica del buon senso (o facendone un discorso di principio), non si dovrebbe mai superare il periodo temporale di due mandati. Un discorso valido per qualunque ambito, compreso quello politico. A prescindere dai risultati raggiunti, infatti, dopo il secondo mandato bisognerebbe fare un passo indietro e lasciare spazio a nuove leve. E questo per due ragioni:

  • innanzitutto, in due mandati c’è quasi sempre tutto il tempo per tagliare i traguardi prefissati.
  • per non dimenticare che l’associazione, che deve fare il bene degli associati, deve poter far “ruotare” esperienze personali e professionali diverse.

L’anno prossimo, fino a circa metà del 2025, scadranno i mandati dei presidenti di varie associazioni di categoria cinematografica. E il primo importante rinnovo è quello della presidenza Fice (Federazione Italiana Cinema d’Essai), dove Domenico Dinoia guida l’associazione da tre mandati consecutivi, più precisamente dal 2014. È forse giunto il momento di un passaggio di consegne, magari affidando il testimone a un esercente più giovane, magari pescando dal direttivo dell’associazione. Ma a prescindere da chi possa essere il sostituito, questo passaggio è a nostro parere essenziale, soprattutto in un mondo audiovisivo in costante trasformazione, dove gli stessi Incontri d’essai a Mantova forse meriterebbero una revisione a livello di posizionamento (l’evento è “schiacciato” tra il Festival di Venezia e le giornate professionali di Sorrento) e di concept.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it