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Fermento, dinamismo e ottimismo. Il 57°Salone del Mobile sarà ricordato come un punto di svolta per il nostro settore che, dopo anni di difficoltà, si è presentato compatto, con un asset industriale meglio definito e con alle spalle un mercato in crescita (produzione a 2,7 miliardi di euro (+1,5%) ed esportazioni a 1,3 miliardi di euro (+ 1,1%).Questa edizione ha dimostrato, poi, quello che tutti aspettavamo da tempo, ovvero che la fiera non si limitasse a essere solo un’attività espositiva, ma fosse la rappresentazione di come la cultura di impresa e la capacità di lavorare in squadra di un settore e del suo tessuto creativo e produttivo possano produrre eccellenza. E secondo noi il bagno lo ha dimostrato. Gli espositori sono risultati più compatti, meno aziende e più imprese, e sono riusciti a far respirare ai visitatori, soprattutto a quelli esteri, l’idea di far parte di un network ben definito e coeso. Questo ci fa molto piacere perché se un comparto è disgregato, appare meno forte, soprattutto agli occhi dei contractor e retailer esteri che selezionano i fornitori con un’attenzione quasi maniacale.E sulla strada del networking si è mossa anche l’associazione di settore. Assobagno ha promosso, infatti, una serie di corsi formativi dedicati ai professionisti che, per la prima volta, come ci ha dichiarato il presidente Pastorino “hanno unito aziende concorrenti sul mercato, in modo ufficiale, aggregato e formale, per comunicare ai professionisti quanto siano preparate, all’avanguardia e competenti in termini di innovazione tecnologica, adeguamento normativo, eco-sostenibilità e funzionalità tecnica delle loro produzioni, quindi non solo leader nel design”. Questo è un importante cambiamento per i produttori che hanno aderito perché denota in loro maturità e una visione allargata del business e delle opportunità, oltre a dimostrare concretamente che insieme si è più grandi e più forti e si può creare qualcosa di costruttivo e interessante per la filiera. Questa è stata la prima edizione e, anche se ci sono degli aspetti che si possono migliorare (come per esempio la comunicazione intorno all’evento e il numero dei partecipanti), speriamo venga riproposta, potenziata, anche al di fuori del contesto del Salone perché è un piccolo esempio positivo di come l’industria di valore, possa fare rete e di come sia possibile creare momenti B2b di qualità e che promuovano la cultura di settore tra i professionisti.
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