Ricorso contro Telecom, comunicato Fapav

Fapav ha emesso un comunicato al fine di chiarire i contenuti del ricorso contro Telecom (vedi agenzia www.e-duesse.it/News/Home-video/Pirateria-causa-a-Telecom). “Fapav”, si legge nella nota, “ha da tempo chiesto a Telecom di intervenire per bloccare l’accesso aI siti dove semplicemente e direttamente vengono messe a disposizione pellicole appena uscite nelle sale o addirittura non ancora uscite (come Avatar). Non si tratta di peer-to-peer (e dunque di ‘scambio’ fra singoli) ma di siti organizzati su base commerciale che lucrano da una attività pacificamente illecita in tutta Europa e negli Stati Uniti. Lascia francamente stupiti che Telecom – attraverso le cui reti si realizza circa i due terzi di questo tipo di downloading illegale – si trinceri dietro la tutela della privacy degli utenti. Di fronte a una attività che costituisce palesemente un reato la disciplina dei dati personali deve fare un passo indietro. Forse Telecom chiude gli occhi quando si verificano i numerosi casi di truffa telefonica a suo danno? Peraltro i dati – impressionanti per la loro dimensione – della pirateria (film appena usciti nelle sale e la cui riproduzione è dunque sicuramente illecita) forniti da Fapav al Tribunale di Roma sono stati ottenuti senza alcuna violazione della normativa sulla privacy: il sistema di verifica individua solo i primi tre gruppi di cifre dell’indirizzo IP (che corrispondono alla rete di accesso) e ignora del tutto gli altri numeri che, in ipotesi, potrebbero condurre a un utente persona fisica. Ci permettiamo di ricordare che sia la Corte di Giustizia delle Comunità Europee nella sua decisione del febbraio 2009 nel caso LSG/Tele2 che la Corte di Cassazione nella sentenza del 23 dicembre hanno affermato l’obbligo degli intermediari di vigilare affinchè attraverso la loro Rete non vengano commessi illeciti.(…) Fapav ha da sempre auspicato un’intesa fra i soggetti interessati, senza la quale sarà inevitabile una soluzione legislativa “alla francese”, ora seguita da altri paesi europei e convalidata dalla recentissima Direttiva 136/09 pubblicata il 19 dicembre”.

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