Sciopero a Hollywood: ANAC, 100autori e WGI si schierano con i colleghi americani

Le associazioni hanno espresso la loro solidarietà e fissato un appuntamento per approfondire i temi caldi del settore

Il mondo del cinema italiano si schiera al fianco dei colleghi americani in sciopero ormai da più di tre mesi: ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), 100autori e Writers Guild Italia hanno infatti rilasciato un comunicato per prendere posizione sullo sciopero degli sceneggiatori e degli attori che sta causando un vero e proprio terremoto a Hollywood.

Le tre realtà, hanno voluto esprimere «piena solidarietà ai 11.500 autori e ai 160.000 attori americani che con coraggio continuano a portare avanti da cento giorni uno sciopero aspro e determinato che non si vedeva ad Hollywood dal 1960». Sciopero che, come ormai noto, è motivato dalle richieste di una più equa ripartizione dei proventi e l’integrazione sostenibile dei nuovi modelli produttivi (streaming incluso) e l’uso dell’intelligenza artificiale nel settore.

Temi che «sono al centro delle richieste degli scioperanti che si battono per un sistema in cui a dettare le regole non siano pochi e ipertrofici player globalizzati». Al centro, specificano nel comunicato stampa, c’è il futuro del settore: «Per garantire che gli autori e gli artisti continuino a esistere, rinnovando il processo creativo, è necessario adattare ai nuovi modelli di distribuzione il modo in cui proventi sono condivisi. È fondamentale impedire che la transizione verso la diffusione non lineare indebolisca gli autori e il loro lavoro».

Sul tema dell’intelligenza artificiale, per certi versi il più delicato e surreale di questa epoca recente, ANAC con i 100 autori e la WGI si dicono consapevoli che sia una valida opportunità per il settore, tuttavia «va delineato un quadro di riferimento per il suo utilizzo, preservando il ruolo centrale di autori e artisti».

Lo sciopero per ora riguarda solo il mondo di Hollywood, ma gli autori italiani tengono a sottolineare che anche nel Belpaese continueranno a battersi per un settore più equo, «dove al lavoro creativo siano riconosciuti tutti i diritti di ogni altro lavoro, come il contratto collettivo, i compensi minimi, e alla creatività e al suo insegnamento siano garantite la libertà e l’autonomia sancite dall’articolo 33 della nostra Costituzione».

Di tutti questi temi, si parlerà nel corso di un appuntamento annunciato nel comunicato rilasciato in queste ore: si terrà il 3 settembre 2023, negli spazi della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e verranno affrontari argomenti già dibattuti a Cannes dai colleghi francesi della SRF (Société des réalisatrices et réalisateurs de films) e ARP (Auteurs Réalisateurs Producteurs) e che sono contenuti nella Déclaration des cinéastes, documento già firmato da 700 autori internazionali.

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