07 Maggio 2015
LA FESTA (DI ROMA) SI FACCIA IN ESTATE
Eureka! Il pretitolo dell’editoriale di Antonio Autieri sul numero di Box Office del 30 marzo scorso, ovvero “Estate e Festa del cinema”, ha riunito in appena cinque parole l’idea che mi accingo a spiegare. Anche se la Festa di cui io parlo, da tanto tempo, è un’altra: la Festa del cinema di Roma. Dopo tanti giri di parole, riunioni, discorsi, il quadro è ormai chiaro. Il solo momento in cui è possibile veramente trasformare il vecchio festival di Roma nella Festa popolare auspicata fin dall’inizio è trasferirlo dalle contestatissime date autunnali (stretto tra Venezia, Torino e quant’altro, con relative mille polemiche inutili ma asfissianti) all’estate piena. Cioè da fine giugno, dopo Taormina, a tutto luglio, se non a metà agosto. Riempiendo cioè il vuoto lasciato dall’unica, vera festa del cinema popolare che Roma abbia già avuto, e con successo stupefacente, e cioè Massenzio, ovvero la parte cinematografica dell’Estate Romana. Estate per la quale, dopo annunci del Comune sulla disponibilità zero riguardo ai fondi 2015, pare si sarebbero trovati un paio di milioni sufficienti sì e no al minimo sindacale. Se bastano. I soldi della Festa, invece, ci sono, ma come sempre non si sa mai bene come spenderli, per farci cosa. Bene, che la Festa del cinema di Roma parta d’estate: i film ormai ci sono (quest’anno anche italiani, escono i Vanzina e tanti altri titoli stranieri) perché non partire davvero portando il cinema a chi non ha i soldi per andarci? Coinvolgendo quegli strati di popolazione che – sempre più larghi a causa della crisi – non si muovono dalla città e la sera non sanno cosa fare se non incollarsi davanti alla tv? Lo ripetiamo fino alla noia: negli anni Settanta, Nicolini portò in piazza decine, anzi, centinaia di migliaia di persone a riscoprire film muti, eppure c’era il terrorismo (BR, NAR e quant’altri) che sparava, la malavita dominava la città (la Banda della Magliana, quella vera) la crisi mordeva le borse di tutti…eppure in quelle serate di cinema, diventate poi un appuntamento fisso per quasi un decennio, un’intera popolazione riscoprì il piacere di uscire, aprire gli occhi sullo schermo grande per godere di film più grandi della vita stessa. La Giunta di allora era di sinistra come quella di oggi, sinistra che presiede la Regione e anche la Provincia. Si trovi il piano più adatto, si coinvolgano le case distributrici, gli sponsor e si parta. Che la Festa cominci, basta parole, verbali, proclami e consigli di amministrazione di cui non importa niente a nessuno. A proposito: in tutto questo qualcuno ha visto i 100autori? Nel caso, battano un colpo.