08 Ottobre 2014
Lo spazio c’è!
Profumeria, erboristeria e grande distribuzione. Siamo tutti consapevoli di quali siano i canali concorrenti della farmacia nello specifico ambito della dermocosmesi. Provate a chiedere a ciascuno di queste tipologie di retailer quali sono i mercati che nel corso degli anni hanno perso, ovvero in quali categorie merceologiche la loro quota di mercato è andata via via diminuendo a vantaggio della farmacia. Vi parleranno di detergenza (almeno di un certo tipo), trattamento corpo, protezioni solari e trattamento viso e vi indicheranno con precisione i propri punti di debolezza e quelli di forza del nostro canale: qualità dei prodotti, posizionamento prezzo aggressivo, significativi investimenti in advertising da parte delle case cosmetiche e, prima di tutto, grande fiducia dei consumatori nella professionalità del farmacista. Eppure la farmacia – lo dicono i numeri – non esprime ancora tutto il suo potenziale nella dermocosmesi. Che cosa potrebbero ottenere i titolari se puntassero con maggiore decisione sul reparto attraverso spazi dedicati, personale preparato e competente e iniziative di trade marketing sviluppate in modo congiunto con l’industria dermocosmetica? Che risultati avrebbero se invece di focalizzare i loro sforzi solo su alcune categorie merceologiche (quelle che abbiamo già citato) prestassero attenzione anche ad altre, come la cosmesi maschile e l’hair care, in cerca di un canale preferenziale di vendita? Del resto gli uomini non si sono mai trovati a proprio agio in profumerie ed erboristerie e i saloni di acconciature registrano una crisi che ha avuto come conseguenza la diminuzione degli ingressi e della spesa media e la crescita del business della colorazione domestica, quindi lo spazio per crescere c’è!