11 Novembre 2014
La logica del sell out
Far crescere la dermocosmesi nel canale farmacia non solo è possibile, ma anzi è auspicabile. Non lo diciamo noi, ma i protagonisti del mercato. In che modo però è possibile ottenere questo risultato? Prima di tutto bisogna fare un salto culturale. È necessario che industria dermocosmetica e farmacia non si fermino alla contrattazione commerciale, ma vadano oltre nel loro rapporto scambiando informazioni e dati ed elaborando strategie commerciali in modo congiunto e personalizzato per insegna. Certamente, fare un discorso del genere è ben difficile se pensiamo alla numerica della distribuzione italiana. Difficilmente un’azienda - per quanto strutturata e aperta al dialogo - può discutere di personalizzazione con alcune migliaia di punti vendita, proprio per questo è più che mai necessario che i singoli farmacisti capiscano l’importanza di aggregarsi in network, che non sono semplicemente gruppi di acquisto ma strutture in grado di elaborare e mettere in atto strategie di marketing condivise, fornire strumenti di analisi del mercato e interpretare i trend emergenti. Troppo spesso ci è capitato di parlare con farmacisti che facevano sì parte di cooperative o di consorzi, ma non li ritenevano utili, tanto da non considerare discriminante il fatto di aderire all’uno o all’altro. Forse in passato era così, ma oggi non può più esserlo. Ora il consumatore è cambiato, la crisi dei consumi ha modificato i parametri di riferimento ed è necessario che il singolo, le organizzazioni distributive e le aziende avviino un confronto più costruttivo affinché non si instauri solo un rapporto di fornitura che soddisfi soltanto l’obiettivo di sell in delle aziende ma una reale partnership in ottica di crescita del sell out.