02 Marzo 2012
Sogno o lusso?
Il 2011 ha evidenziato una situazione di stabilità e purtroppo il 2012 non è partito bene.
Colpa della difficile congiuntura economica internazionale e del deterioramento del clima generale di fiducia, complice il maltempo che ha imperversato in tutta l’Italia e che ha ulteriormente minato le vendite in profumeria proprio in occasione di una ricorrenza importante come San Valentino. La distribuzione e l’industria confermano il dato. Cosa è necessario fare per cercare di uscire da questo momento difficile? Non abbiamo una soluzione. Ciò che sappiamo - ce lo dicono i risultati di sell out - è che il canale selettivo si mantiene stabile per fatturato ma perde per numero di pezzi venduti, nonostante i nuovi punti vendita aperti nel corso degli ultimi dodici mesi. È vero la concorrenza è agguerrita ma molti, forse troppi, listini sono stati rivisti verso l’alto. Se fino a qualche tempo fa parlavamo di performance da un lato e di sogno, inteso come insieme di emozioni che i prodotti e i marchi erano in grado di suscitare, dall’altro, oggi invece sempre più i brand della cosmesi si definiscono come marchi del lusso. Probabilmente non tutti lo sono. È sicuramente vero che un rossetto o un profumo offrono la possibilità di accedere all’universo di un marchio anche molto prestigioso con una spesa contenuta, ma non necessariamente sussiste quel concetto di esclusività, eccellenza qualitativa, elevata desiderabilità e status che normalmente si associano ai marchi luxury. Torniamo a parlare di sogno e di performance e facciamolo a un prezzo più contenuto se non vogliamo correre il rischio che quei clienti che ancora scelgono di acquistare in profumeria se ne allontanino definitivamente. Continuiamo a parlare di competenza e servizio come punti di forza di questo canale, quindi facciamo in modo che i consumatori abbiano la voglia di entrare nei negozi per sperimentare il consiglio e la professionalità delle nostre vendeuse!