25 Settembre 2015
Altro che eccezioni!
Fino a qualche mese fa avremmo detto che nel mercato si stavano delineando due tendenze: da un lato le profumerie con un taglio più commerciale focalizzate su un’offerta importante di brand cosmetici a elevata visibilità e dall’altra quelle che optano su una proposta ricercata, con un numero di marchi contenuto e brand più difficili da reperire sul mercato. Se volessimo tratteggiare a grandissime linee le caratteristiche di queste due categorie, da un lato avremmo punti vendita di catene - nazionali e regionali - presenti in aree di forte passaggio e dall’altro negozi di dimensioni ridotte, posti in location defilate, ma rigorosamente nei centri storici. Questo fino a poco tempo fa. Poi abbiamo analizzato le strategie distributive attuate da alcuni brand cosmetici negli ultimissimi mesi e ci siamo resi conto che la nostra tesi non torna. Abbiamo visto distribuzioni esclusive di marchi decisamente selettivi all’interno di centri commerciali, certo il numero di porte è sicuramente ridotto, ma idealmente ci saremmo aspettati profumerie diverse. Eccezioni che confermano la regola? Non pensiamo. Probabilmente sono quindi tre le possibili evoluzioni del canale: i punti vendita commerciali nel senso più ampio del termine, i commerciali evoluti che si smarcano puntando su servizi differenzianti e i selettivi veri e propri. Qual è il confine tra questi? Ma soprattutto quale il denominatore comune dei punti vendita di successo? Se la linea di demarcazione tra uno e l’altro è labile - soprattutto tra le prime due categorie - il fattore distintivo è solo uno: le persone che stanno al vertice e che con la propria conoscenza del mercato, expertise e passione quotidianamente prendono decisioni strategiche, le motivano e le portano avanti nel tempo. Si espongono, perché sanno che cosa vogliono. E l’industria riconosce loro la competenza e l’esperienza, tanto da accordargli la fiducia e crescere con loro.