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È da quando è iniziata la crisi – e ormai sembra passata un’infinità – che sentiamo parlare di ottimismo, che ascoltiamo e leggiamo manager illuminati che ci raccontano di come trasformare il momento di difficoltà in un’opportunità. E la chiave per fare ciò è sempre una: essere reattivi, veloci a cogliere le possibilità che si offrono e a implementare strategie ad hoc. Flessibilità e capacità di adattamento sono doti indispensabili, l’abbiamo sempre saputo, ma lo sono ancora di più oggi in quanto è necessario essere in grado di cogliere al volo le potenzialità dei nuovi strumenti di comunicazione, Internet in primis, e degli eventi. Sono queste le occasioni mancate cui alludiamo nel titolo. Ci siamo stupiti, infatti, di osservare come pochi brand della cosmetica selettiva facciano leva su strumenti relativamente economici e di vasta diffusione come i social network. Sfruttati con efficacia dai marchi del mass market per creare un legame a doppia mandata con i propri consumatori, sono invece spesso solo una vetrina di novità per le case cosmetiche del selettivo che non capitalizzano sulle decine di migliaia di propri “ammiratori” con attività ad hoc (magari rimandandoli alla profumeria) bensì semplicemente li informano sui propri prodotti. Spesso neppure in italiano. Analogamente ci siamo stupiti che solo pochi brand abbiano realizzato partnership mirate ed eventi in concomitanza con il Salone del Mobile e con il SaloneSatellite in particolare. Scusate per il Milanocentrismo ma abbiamo potuto constatare personalmente il grandissimo afflusso di persone giunte nel capoluogo lombardo per questi eventi e che nonostante il maltempo si sono spostate da un punto all’altro della città per partecipare a manifestazioni e cocktail di vario genere. Eppure, salvo poche eccezioni, il beauty non c’era. Il che ci ha stupito ancora di più dato l’elevato tasso di design e i packaging sempre più sofisticati proposti dalle diverse case. Peccato, sarebbe stata un’occasione per comunicare con un target disponibile al dialogo e soprattutto per parlare con i giovani, che sono coloro che più sfuggono alla profumeria. Talvolta per fare la differenza è sufficiente cambiare prospettiva e uscire dagli schemi predefiniti della cosmetica e del lusso.
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