«La vostra Cina è l’e-commerce»
La manovra finanziaria di agosto coglie il settore nel momento peggiore di una congiuntura già difficile e conferma la difficoltà a farsi ascoltare da chi guida il Paese. Questo il quadro offerto dalla tavola rotonda svoltasi ieri a Milano nell’ambito del convegno “Impresa commerciale e sviluppo tecnologico” promosso da Aires. «Il vero problema» secondo Pierluigi Bernasconi, vice presidente Aires, «non è l’aumento dell’Iva dell’1%, ma la mancata introduzione della liberalizzazione delle aperture e degli orari». Una riforma a costo zero, che troverebbe il settore pronto. «L’industria si è dotata di una logistica che le consente di essere sul mercato 24 ore su 24», ha sottolineato Stefano Portolani di Andec. Senza contare che la liberalizzazione consentirebbe un confronto ad armi pari con l’e-commerce definito da Stefano Barisoni, caporedattore di Radio 24 – il Sole 24 Ore, «la vostra vera Cina». Nonostante, il ritardo accumulato nella realizzazione delle infrastrutture It, «sulle quali si gioca il futuro del Paese» come ha ricordato Cristiano Radaelli per Antec lamentando «investimenti che appaiono e scompaiono», il canale Eldom sta da tempo «lavorando a progetti di e-commerce», ha assicurato Albino Sonato, presidente Aires, secondo cui, però, «occorre anche tutelare un sistema distributivo come il nostro che ha sostenuto importanti investimenti per raggiungere livelli qualitativi unici». Tanto più che l’accentuarsi della spinta promozionale degli ultimi mesi, sta pesando negativamente sui margini di industria e retailer. Per l’industria il rischio, ha ricordato Andrea Sasso, presidente Ceced, è «di pagare un minimo incremento di market share con la banalizzazione di quegli stessi prodotti a cui sono destinati consistenti investimenti per una continua innovazione tecnologica».
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