Raee, trionfa l’illegalità
È stata presentata oggi a Roma una ricerca sul funzionamento del mercato dei Raee a livello europeo, dal titolo “Countering Weee Illegal Trade” (CWIT), finanziato dalla Comunità Europea e realizzato dal Weee Forum, insieme a Unu, Interpol e altri partner, promosso dai consorzi Ecodom e Remedia. I dati più significativi erano stati anticipati qualche mese fa : nel Vecchio Continente il 2/3 dei rifiuti elettrici ed elettronici non viene gestito correttamente.
La diffusa sottrazione dai Raee di componenti che hanno un significativo valore economico si traduce in una seria perdita per l’industria legale del riciclo in Europa, stimata tra gli 800 e 1.700 milioni di euro all’anno. Di contro, i minori costi derivanti dal mancato rispetto delle regole comunitarie oscillano tra i 150 e i 600 milioni di euro all’anno.
Oltre alla gestione non corretta dei Raee dal punto di vista ambientale il progetto ha rivelato anche casi di frode, evasione fiscale e riciclaggio di denaro, dimostrando il netto collegamento tra reati ambientali e finanziari, che comprendono il trattamento inadeguato, la violazione delle norme comunitarie, i furti, la mancanza delle licenze o dei permessi richiesti, il contrabbando e le false dichiarazioni sui carichi trasportati.
Il progetto ha ipotizzato anche due nuovi strumenti per potenziare sia la cooperazione tra le agenzie e gli Stati sia lo scambio e l’analisi di informazioni: un “Operational intelligence management system”, in grado di accrescere la conoscenza comune sui crimini collegati al commercio e al trattamento illegale dei Raee, di identificare i rischi connessi alla criminalità organizzata e di suggerire azioni specifiche, così come una “National environmental security task force” (Nest), per attivare l’applicazione di leggi che siano cooperative e coordinate a livello nazionale e internazionale.
Per rendere ancora più efficace la lotta al traffico illegale dei Raee, il progetto Cwit suggerisce, infine, ulteriori raccomandazioni, tra cui: il divieto su scala europea dell’impiego dei contanti nelle transazioni relative al commercio di rottami metallici; l’obbligo di trattare i Raee in accordo ad approvati standard di qualità, il pieno recepimento e la tempestiva implementazione dell’ultima direttiva attiva; attività investigative più precise e lungo tutta la filiera, così come un maggior coinvolgimento dei consumatori, che rappresentano l’anello iniziale della catena dei Raee.
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