Usa, arrivano i dazi su lavatrici e pannelli solari
L’amministrazione statunitense, seguendo la svolta protezionistica del presidente Trump, ha imposto dazi doganali sulle importazioni di lavatrici e pannelli solari per favorire l’industria nazionale.
Secondo quanto riportato da diversi quotidiani economici, sulle lavatrici si prevede una tariffa del 20% sui primi 1,2 milioni di pezzi, percentuale che poi salirà al 50% sui restanti fino alla fine del 2018. Dal terzo anno i dazi scenderanno al 16% per il primo gruppo e al 40% per il secondo. A questo si aggiungono limiti alle quote di import. Analoghe disposizioni sono previste per i pannelli solari, con una tariffa iniziale del 30%, e una durata di quattro anni.
Come era facile prevedere, le reazioni non si sono fatte attendere. La Corea del Sud è pronta a ricorrere all’Organizzazione Mondiale del Commercio contro la decisione del presidente americano che sarebbe dettata da ragioni di politica interna senza tener conto delle regole del commercio internazionale. In particolare, Samsung ha definito la decisione “una grande perdita per consumatori e lavoratori americani” ricordando le oltre 600 persone assunte nel suo nuovo impianto in Carolina del Sud. Mentre LG ha espresso il suo rammarico osservando i danni che ricadranno sulla rete commerciale. Insieme, i due big sudcoreani vendono agli Usa dai 2,5 ai 3 milioni di lavatrici all’anno, per un valore di circa un miliardo di dollari.
Anche la Cina ha espresso “forte disappunto” definendo la decisione Usa “un abuso dei rimedi commerciali” e annuncia ricorso: un funzionario del ministero del Commercio cinese “lavorerà con i membri del Wto per difendere con risolutezza i propri interessi legittimi”.
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